Secondo le stime di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 237 euro per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo
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Dopo Molise, Campania e Basilicata dove sono iniziati dai primi due giorni di luglio, da sabato i saldi estivi partiranno anche nelle altre regioni. Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 237 euro per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro.
C'è attesa per l'effetto del bonus di 80 euro, sottolinea Confcommercio sottolineando che la spesa media procapite è di 100 euro circa. "Ci auguriamo - afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio - che il bonus di 80 euro, di cui hanno beneficiato 10 milioni di italiani, contribuisca a dare una scossa ai consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi".
Le 5 regole d'oro - Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
- la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Per la prova dei capi non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Le carte di credito devono essere accettate per i pagamenti da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
- I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
- C'e' l'obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.