Quantitative Easing, ecco cosʼè
Lʼultima arma della Banca centrale europea per contrastare la crisi
La Banca centrale europea lancia il Quantitative Easing, un piano di acquisti di titoli di Stato mirato a far risalire l'inflazione nell'Eurozona e a rilanciare domanda e crescita. Il programma è stato annunciato dal presidente Mario Draghi al termine della riunione di politica monetaria di giovedì, 22 gennaio.
Quantitative Easing significa letteralmente "allentamento quantitativo" e viene ritenuto l'arma finale a disposizione della Banca centrale europea dopo le misure extra su Abs e covered bond, o i maxi finanziamenti Ltro e Tltro.
In sostanza, la banca si pone come investitore sulla propria economia e diventa acquirente di beni (generalmente titoli di Stato) con denaro creato "ex-novo" per stimolare la crescita economica.
Il QE serve infatti a inondare il sistema di liquidità attraverso l'acquisto massiccio di titoli di Stato e altre attività finanziarie dalle banche per immettere denaro fresco nell'economia europea, incentivare i prestiti bancari verso le imprese e far crescere l'inflazione.
L'operazione dovrebbe creare in pochi mesi 1.140 miliardi di euro di moneta, con un conseguente deprezzamento dell'euro per via dell'aumento del quantitativo in circolazione, e creazione di inflazione.
Altro effetto è l'abbassamento del costo dei prestiti: l'acquisto da parte della banca dovrebbe far aumentare la domanda dei titoli e, allo stesso tempo, ridurne i costi, facilitando così l'accesso al credito. Il QE ampiamente utilizzato dalla Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti che dopo la crisi dei mutui subprime e il crack di Lehman Brothers ha varato ben tre edizioni del programma.
La Banca d'Inghilterra sta portando avanti stabilmente un piano di acquisti da 375 miliardi di sterline e la Banca del Giappone ha recentemente ampliato il proprio programma portandolo a 91mila miliardi di yen.