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Il difficile momento dei commercianti in Italia

Dal 2012 ad oggi, oltre 300 mila imprese – tra negozi e pubblici esercizi – hanno cessato l'attività mentre cresce il commercio ambulante

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Alcuni segnali di ripresa – gli ultimi dati sui consumi ne confermano una graduale ripresa – tardano ad avere effetti positivi sul commercio.

Dall'inizio del 2015 molti negozi e pubblici esercizi sono stati costretti alla chiusura, seguendo il percorso di chi aveva fatto altrettanto durante la crisi economica.

Secondo una stima di Confesercenti, sulla base delle rilevazioni delle imprese di intermediazione immobiliare, nel nostro Paese ci sono oltre 627 mila locali commerciali sfitti: il 25% del totale disponibile. Il motivo? L'assenza di un'impresa che vi operi all'interno. Da gennaio ad agosto 2015, rileva Confesercenti, sono scomparse – tra negozi e pubblici esercizi – all'incirca 30 imprese al giorno. Dal 2012 ad oggi, invece, sono oltre 300 mila quelle che hanno cessato l'attività. Una parte delle responsabilità è imputabile al calo dei consumi, probabilmente.

Secondo Federconsumatori ed Adusbef, dal 2008 ad oggi, le famiglie italiane hanno ridotto i propri acquisti di 3.142 euro. Un'enormità. Ma quali sono state le voci di spesa maggiormente interessate dai tagli? L'alimentazione (610 euro), la salute (642 euro), l'abbigliamento e le calzature (672 euro), l'arredamento e gli elettrodomestici (462 euro) e, infine, la cultura e il tempo libero (326 euro). Quanto basta per costringere molti esercizi commerciali a chiudere i battenti o a seguire una strada alternativa: il commercio ambulante.

Un'analisi della Coldiretti, sulla base dell'osservatorio nazionale sul commercio del ministero dello Sviluppo economico (Mise), ne ha certificato una consistente espansione dal 2008 ad oggi. Al 30 giugno 2015, osserva lo studio Coldiretti, le imprese ambulanti operanti in Italia erano 189.291: il 17% in più rispetto al periodo pre-crisi economica.

Secondo l'ultimo Osservatorio Confesercenti sulla natimortalità delle imprese di commercio e turismo, nei primi otto mesi del 2015 il commercio ambulante è cresciuto del 3,6%, pari a 6.682 imprese in più rispetto allo scorso anno.