Gazprom riacquista le partecipazioni da tutti i soci. Il progetto del gasdotto del Mar Nero è definitivamente chiuso
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Eni ha stipulato un accordo per la cessione della sua quota di partecipazione del 20% nel progetto South Stream Transport, bloccato di recente da Mosca, a Gazprom, che starebbe ricomprando da tutti i soci le rispettive quote. Secondo una nota del gruppo italiano, Eni "recupererà il capitale investito nel progetto, calcolato coerentemente con gli accordi esistenti".
Un nuovo gasdotto che non passava dall'Ucraina - Un gasdotto di 3.600 chilometri per collegare la Russia e l'Unione europea senza passare dall'Ucraina: è quanto era previsto dal progetto South Stream che doveva vedere Gazprom, Eni e Wintershall-Edf, insieme per un opera da 16 miliardi di euro. South Stream, il cui cantiere è stato lanciato nel dicembre 2012, aveva un tracciato diviso in una sezione offshore nel Mar Nero e una su terra: una volta attraversato il Mar Nero, dalla Bulgaria il gasdotto si sarebbe diretto a nord fino all'Austria attraverso Serbia, Ungheria e Slovenia.
A inizio dicembre Mosca, dopo giorni in cui si lasciava intendere la volontà di un congelamento del progetto, ha annunciato il blocco definitivo. Con l'ad di Gazprom, Alexiei Miller, che in un'intervista tv dichiarava il capitolo "assolutamente chiuso, in maniera definitiva".