Ministro francese:"Nessun imbroglio"
Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti è pronto a partire per Bruxelles, dove martedì incontrerà il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes e mercoledì si confronterà con il responsabile del Mercato interno Charlie McCreevy sulla vicenda Enel. Si scalda ancora di più il fronte italo-francese sulla delicata questione, mentre il ministro degli Esteri francese Douste-Blazy interviene dicendo che non c'è stato nessun imbroglio.
La decisione francese di bilandare la società Suez realizzando una fusione con Gas de France ha sollevato violentissime polemiche e anche il reponsabile italiano delle Finanze ha deciso di scendere in campo in prima persona per cercare di portare avanti la causa italiana.
Sull'accaduto è intervenuto anche il ministro degli Esteri francese Philippe Douste-Blazy (nella foto a destra) che, commentando la vicenda a margine del Consiglio dei reponsabili degli Esteri europei, ha detto: "Le regole del gioco sono chiare per tutti. Ci sono due società che decidono e che scelgono. Non ci sono imbrogli. E' il sistema di mercato ed è il mercato che decide".
Conversando con i giornalisti a Bruxelles, il capo della diplomazia francese ha spiegato che si è parlato della questione dell'energia e ha auspicato che ci sia "una cooperazione sempre maggiore" in Europa. "E' necessaria, abbiamo bisogno di una sicurezza collettiva" in questo settore, ha detto facendo un riferimento esplicito alle recenti vicende del gigante russo Gaz Pro e alle conseguenti difficoltà che l'Europa ha avuto in campo energetico.
E' stato chiesto a Douste-Blazy se l'auspicio per una sempre maggiore cooperazione europea non sia in contraddizione con il matrimonio tra Gaz de France e Suez. "Quando c'è un accordo di questo tipo non si deve mettere in dubbio la validità dell'azione" ha risposto "sono le società che decidono, lo fanno in Francia come in altri Paesi, come in Gran Bretagna o in Italia".
"Non c'è nessun imbroglio" ha continuato il ministro francese "e l'azione non è stata fatta contro gli interessi dell'Italia. Sono le regole obbligate del gioco del capitalismo ed è il sistema di mercato. Ci sono industriali che decidono e non è la politica francese o italiana a farlo".
A questo punto è stata fatta notare a Douste-Blazy la partecipazione dello Stato francese in Gaz de France e anche nel nuovo gruppo che nascerà con l'unione con Suez. "E' il sistema di mercato" ha ripetuto il ministro. "Sono le società che scelgono. Noi creiamo le condizioni per un gran gruppo francese che sarà poi difficile da acquisire".