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Cipro, a rischio prelievo forzoso dai conti

Non cʼè la maggioranza in Parlamento per il piano Ue. LʼOcse: nessun rischio bancarotta

Ansa

Il presidente cipriota, Nicos Anastasiades, non ha i numeri per ottenere in Parlamento il sì al prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dall'Ue. Lo ha confermato il portavoce del governo cipriota. Per approvare il piano, infatti, occorre una maggioranza di 29 deputati sui 56 che compongono l'assemblea, ma il partito di Anastasiades ne ha solo 20 e ha l'appoggio di altri 8 degli alleati di destra, mentre un nono parlamentare è incerto.

Per approvare il piano occorre una maggioranza di 29 deputati sui 56 che compongono l'assemblea ma difficilmente Anastasiades riuscirà a metterli insieme. Il suo partito Disy (di centro-destra) dispone di 20 seggi e dovrebbe poter contare sull'appoggio dell'alleato di governo Diko (destra) che ha otto deputati e forse su uno dei due parlamentari del partito Europeo (Evroko) e un altro indipendente che appoggia la proposta dell'eurogruppo. Ma molti esponenti del Diko hanno detto che non appoggeranno l'imposizione della tassa straordinaria - da essi definita 'catastrofica' - che prevede un prelievo del 9,9% sui depositi di oltre 100.000 euro e del 6,75% per quelli di importo inferiore. Dal canto loro, il partito comunista Akel, i socialisti dell'Edek e i Verdi hanno gia' fatto sapere che voteranno contro.

Ocse: non crediamo che Cipro farà bancarotta - ''Non credo che Cipro andrà in bancarotta, non penso che la cosa sara' consentita'', dal governo cipriota e da quelli dei ''Paesi circostanti''. Lo ha affermato il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, parlando a margine di una conferenza stampa. Gurria ha inoltre escluso il rischio di contagio, spiegando che quella cipriota è un ''caso del tutto unico'', e definendo le preoccupazioni sul tema ''ampiamente esagerate''.

Borsa chiusa - La Borsa di Nicosia ha annunciato stamani la sospensione delle contrattazioni per la giornata di oggi e domani in seguito alla decisione del governo di tenere chiuse negli stessi giorni le banche dell'isola dove è attesa una decisione del Parlamento circa il prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dall'Ue.