RIUNIONE FIUME

Eurogruppo, nulla di fatto per la GreciaMa la Merkel apre: "Soluzione forse lunedì"

Non serve a nulla la riunione fiume di Bruxelles, che viene aggiornata a lunedì. Atene minaccia: "Senza l'accordo la stabilità dell'euro è a rischio". Poi la cancelliera in una riunione a porte chiuse: "Altri 10 mld da fondo salva stati"

21 Nov 2012 - 12:41
 © Ap/Lapresse

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Nulla di fatto durante la riunione fiume dell'Eurogruppo, terminata nella notte, che doveva sbloccare i 44 miliardi della seconda tranche di aiuti alla Grecia: le resistenze tedesche hanno fatto saltare l'accordo. Il presidente Jean Claude Juncker ha annunciato ufficialmente una nuova riunione per lunedì. Intanto Atene "minaccia" l'Ue: "Senza l'accordo è a rischio la stabilità dell'euro". Poi la Merkel apre uno spiraglio di soluzione.

"Non è stato possibile trovare un accordo oggi, ci riproviamo lunedì", ha spiegato Juncker al termine della riunione durata quasi dodici ore e finita alle 5 del mattino, senza conferenza stampa, lasciando intendere che tutte le parti sono ancora troppo distanti da un'intesa per potersi presentare insieme alla stampa.

Ma la Merkel apre uno spiraglio: "Lunedì soluzione possibile"
Angela Merkel ha lasciato tuttavia aperto un bagliore di speranza. Lunedì l'Eurogruppo potrebbe sbloccare gli aiuti alla Grecia, ha affermato la cancelliera tedesca, aggiungendo che "lunedì ci sono possibilità per una soluzione".

Le divergenze Eurogruppo-Fmi
Al momento, resta la divisione tra Eurogruppo e Fondo monetario Internazionale, su posizioni diverse per quanto riguarda la sostenibilità del debito greco. L'Eurozona sarebbe disposta a spostare in avanti di due anni i paletti di rientro dal debito, ora fissati al 120% da raggiungere nel 2020, mentre il Fmi non intende cedere. "Le nostre posizioni si sono avvicinate, ma continuiamo lunedì", ha detto il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, al termine della riunione, convinta che la sostenibilità dei conti sia "la prima cosa".

Il pacchetto di misure per rendere sostenibile il debito greco
Nella maratona negoziale i ministri hanno comunque fatto dei progressi: "L'Eurogruppo ha identificato un pacchetto di misure credibili per contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità del debito greco", ha fatto sapere Juncker in un comunicato. Ma le trattative si sono interrotte "per consentire di approfondire alcuni elementi a livello tecnico". Ovvero: i Paesi, e in particolare la Germania, hanno bisogno di quantificare esattamente le misure per aiutare Atene a ridurre il debito, perché in quelle cifre sta il loro nuovo sforzo che dovrà essere approvato anche dai parlamenti nazionali. Aiutare Atene a ridurre il debito, oggi al 170% del Pil e in rapida ascesa, significa per i Paesi creditori subire perdite sui titoli, dimostrando ulteriore "generosità" nei confronti di un Paese che sostengono finanziariamente dal 2010.

Il "gap" di 15 miliardi
Inoltre, non c'è accordo nemmeno sull'altro punto in discussione: i ministri non sanno come colmare il "gap" di 15 miliardi che si è creato a causa della loro precedente decisione di concedere due anni in più sul rientro dal deficit. E nuovi aiuti sono fuori discussione.

Merkel: "Altri 10 mld da fondo salva Stati"
Ma la Merkel avrebbe una soluzione in merito: i bassi tassi di interesse e l'estensione del fondo salva stati potrebbero riempire il gap finanziario della Grecia. La cancelliera avrebbe esposto questa sua posizione in un incontro a porte chiuse con alcuni parlamentari tedeschi. L'Efsf potrebbe aumentare la propria disponibilità di 10 miliardi, ha aggiunto, e la Germania potrebbe fare la propria parte. I vari stati dell'Eurozona, ha concluso, possono aiutare la Grecia in diversi modi.

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