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Alcoa, firmata la cessione. Il ministro Calenda: "E' solo inizio, festeggeremo dopo il primo lingotto"

Lo stabilimento di Portovesme passa agli svizzeri di Sider Alloys. Soddisfazione ma anche la consapevolezza che si tratta solo del primo passo

Alcoa, firmata la cessione. Il ministro Calenda:
ansa

E' stato firmato al Ministero dello sviluppo economico l'accordo per la cessione dello stabilimento di Portovesme (ex Alcoa) da Invitalia al gruppo svizzero Sider Alloys.

Soddisfazione dal parte del ministro Carlo Calenda che però invita a non abbassare la guardia. "Oggi non è una conclusione ma l'inizio di un processo e come ho detto chiaramente ai lavoratori di Alcoa, si festeggerà quando uscirà il primo lingotto di alluminio".

Per Calenda "la vicenda Alcoa è simbolica oltre che concreta" perché "la crisi nasce dell'idea che certe produzioni in Italia non si possano fare" ma invece "è importante aver dato una prospettiva all'azienda e agli operai". Il ministro ha poi assicurato che ci sarà "una chiusura rapida della vicenda Eurallumina" entro "la fine di febbraio". L'obiettivo, infatti, è quello di "rimettere in condizione il Sulcis di fare il ciclo completo dell'alluminio", ha aggiunto. Inoltre Calenda ha chiesto a Invitalia, successivamente al closing dell'operazione, di verificare la possibilità di una "partecipazione all'azionariato della nuova società che gestirà l'impianto Alcoa". Inoltre "si dovrà ragionare con l'investitore sulla possibilità di una quota riservata ai lavoratori che hanno lottato per tenere aperto l'impianto".

Dati alla mano il ministro ha ricordato che l'ex Alcoa rappresenta un asset strategico per il paese perché è l'unico impianto italiano di produzione di alluminio primario con una capacità produttiva di 147mila tonnellate l'anno. Verrà poi recuperata la totalità della manodopera specializzata: 450 dipendenti tra diretti e indiretti. Proprio "da oggi - ha detto Calenda - inizia un rapporto tra la nuova azienda e i sindacati sul piano industriale. penso sarà un confronto molto costruttivo". Infine il ministro ha ribadito che "non c'è niente da festeggiare finché non esce il primo lingotto di alluminio. Lo dico proprio perché siamo in campagna elettorale, quello di oggi è un passo importante in un percorso ancora lungo che va gestito bene". Per l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, "e' un giorno di festa perche' i lavoratori aspettavano questo momento dal 2009". Soddisfatto anche il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru: "Abbiamo raggiunto l'ultimo miglio per arrivare alla riapertura dell'impianto. Ora ci rimbocchiamo le maniche e continuiamo a lavorare".