Il presidente ucraino cerca l'unità dell'Occidente in uno dei momenti più critici per Kiev. Piano di pace ridotto a 20 punti pronto per Washington, ma restano le divergenze con Trump
di Isabella JoscaVolodymyr Zelensky arriva in Italia forte del sostegno dell'Europa, il presidente ucraino blindato in uno dei momenti più critici per Kiev. Prima Castelgandolfo, per un colloquio di mezz'ora con Papa Leone XIV, che ha ribadito la necessità di proseguire il dialogo per arrivare a una pace giusta e duratura. Poi, alle 15, l'incontro a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato l'importanza di un fronte comune europeo e dell'unità di vedute tra l'Unione e gli Stati Uniti.
Sono ore di diplomazia frenetica: dopo i mini-vertici di Londra, Bruxelles e Roma, già in serata il presidente ucraino dovrebbe inviare a Washington il piano di pace aggiornato con gli alleati europei. Un documento ridotto a 20 punti, dai 28 iniziali, in quanto sono stati rimossi gli elementi anti-Kiev, ha precisato Zelensky. In primis la questione dei territori del Donbass, sul quale non c'è accordo: non abbiamo il diritto legale né morale per cedere territori alla Russia, ha precisato Zelensky.
La sovranità di Kiev va rispettata e la sicurezza garantita, per un'Ucraina forte sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati, hanno detto i vertici dell'Unione Europea e della Nato durante l'incontro serale con Zelensky. Poco prima a Londra, il presidente ucraino aveva visto i leader di Gran Bretagna, Francia e Germania: l'Europa deve stare al fianco dell'Ucraina e deve aumentare la pressione economica su Mosca.
Rimangono però le divergenze con Donald Trump, che ha preso le distanze dal vecchio continente con la nuova strategia di sicurezza nazionale e spinge perché Zelensky accetti il piano così com'è. Ma da Bruxelles arriva la precisazione: sull'Ucraina decide l'Ucraina.