L'impensabile può essere regola in un mondo globalizzato. La stampa ucraina rivela che la bilancia import-export del Paese in guerra contiene il più velenoso dei paradossi. L'industria nazionale del titanio, materiale prezioso anche per la costruzione di armi, venderebbe questo tipo di metallo anche alla Russia, che ogni giorno getta quelle armi sulle case dei cittadini di Kiev, Karkhiv, Zaporizhzhia. Non lo farebbe direttamente, ma attraverso intermediari.