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Spandau Ballet: "Siamo tornati con Ross e senza Tony Hadley, ma siamo quelli di sempre..."

Tre le date italiane del tour, che segna il ritorno della storica band nella nuova formazione senza il loro cantante

Spandau Ballet:
ufficio-stampa

"Noi siamo gli Spandau Ballet e vogliamo continuare ad esserlo.

Anche senza Tony...". Hanno le idee chiare Gary Kemp, Martin Kemp, John Keeble e Steve Norman, "orfani" del loro frontman Tony Hadley. Tornano in Italia con tre concerti per presentare ufficialmente il loro quinto uomo, Ross William Wild, 30 anni (quasi la metà di Tony) e dimostrare al pubblico che la band è quella di sempre: "In fondo abbiamo cambiato solo una persona..." dicono a Tgcom24

Ross William Wild arriva da Aberdeen, Scozia, ha 30 anni e ne ha passati quasi la metà facendo teatro musicale. A lui il difficile compito di "sostituire" una figura storica per la band, un'eredità che pesa moltissimo...

Come avete capito che Ross era il vostro uomo?
Non è stato semplice. Abbiamo puntato quasi subito al teatro musicale e abbiamo incontrato dozzine di persone. Ross si è rivelato subito quello giusto. Aveva la giusta sensibilità, il giusto tono, una bellissima voce, uno story telling super ed era anche carino e già una grande stella del musical. Martin Kemp in particolare aveva già lavorato con lui in uno spettacolo intitolato "Million Dollar Quartet" in cui interpretava Elvis Presley. E così lo abbiamo scelto. Un processo difficile... ma una decisione molto semplice.

E tu Ross hai accettato immediatamente?
Non ho avuto tempo di pensarci...mi è stato offerto "a good job" e ho detto subito di sì. Ho fatto 3 audizioni e poi sono stato scelto. Ero molto onorato e felice e il fatto che una band come gli Spandau Ballet credesse in me e volesse proprio me non ha fatto altro che fortificarmi e aumentare la mia autostima. Loro hanno creduto in me...

Una grossa responsabilità però per te...
Lo so e la sento tutta sulle mie spalle. Ma è benvenuta. E' una sfida, ne sono felice, questo gruppo ha un sacco di materiale su cui lavorare, perché non sono solo sul palco bensì con altri 4 frontmen, 4 icone della musica e questo mi dà coraggio

E' stato difficile affrontare l'addio di Tony? Avete avuto momenti di crisi in cui avete pensato molliamo tutto, soprattutto dopo che lui ha detto che se ne sarebbe andato?
Abbiamo avuto diverse fasi di crisi, tante discussioni e pensieri...essere una band ne comporta molti e noi ne abbiamo vissuti davvero di difficili. Quando siamo tornati insieme nel 2009 eravamo pieni di carica, volevamo fare un nuovo album con degli inediti e un nuovo film e così anche nel 2015 dopo il tour... Tony però è sempre stato reticente, diceva che voleva aspettare... procrastinava. Poi nel 2015 ci ha chiesto una pausa di quattro anni perché voleva dedicarsi ai suoi progetti solisti.... Non ci aspettavamo un'altra separazione però. E' chiaro ognuno ha le proprie esigenze, i propri bisogni. Suoniamo da 40 anni insieme, del resto. Quando Tony ha detto che se ne andava però, abbiamo detto ok, non potevamo più aspettare. E' lui che ha pensato di mollare, non noi. Noi volevamo andare avanti, eravamo e siamo ancora pieni di energia e ci siamo messi a cercare quasi subito un nuovo cantante. E' un nostro diritto far ascoltare ancora le nostre canzoni.

Non temete che senza Tony il pubblico possa disinnamorarsi di voi?
Mica siamo l'unico gruppo che si è disgregato! I Queen sono ancora i Queen nonostante la scomparsa del loro grande frontman. Insomma, in fondo solo un quinto della nostra band se n'è andato. Siamo rimasti in quattro, gli Spandau siamo noi. Tutti i gruppi sono destinati alle trasformazioni....

 Come pensate che il pubblico accolga i nuovi Spandau?
Forse la gente è legata alla memoria del gruppo con Tony, ma noi restiamo gli Spandau anche senza di lui e Ross è davvero grande. Tutto quello che possiamo fare è dare il meglio di noi stessi, essere noi stessi, gli Spandau con Ross e senza Tony... e crediamo che funzionerà. Lo speriamo. Speriamo che la gente venga ad ascoltarci per ritrovare gli Spandau delle loro hit preferite, per rivivere il loro passato. Ed è quello che offriremo loro, la forza delle nostre canzoni più belle. A giugno abbiamo debuttato al Subterania di Londra ed è stato un successo.

Il pubblico è cambiato però...
Certo, ma la gente che verrà ad ascoltarci si aspetta da noi che continuiamo ad offrire loro il nostro repertorio, nel nome della memoria. Non canzoni nuove o diverse. E noi vogliamo offrir loro questo.
La musica degli Spandau è senza tempo e funziona oggi come ieri, ma è anche transgenerazionale. Al pubblico offriremo le vecchie canzoni, rese più “fresche” dalla presenza di Ross, che ha dato a tutti una nuova energia.

Il secondo show in assoluto della nuova formazione sarà in Italia, il 23 ottobre al Fabrique di Milano. Sono previste poi date all'Atlantico Live di Roma il 24 e al Gran Teatro Geox di Padova il 25. L'Italia sarà il palcoscenico test?
Ogni spettacolo per noi è un test, in ogni spettacolo e su ogni palco cerchiamo di dare il meglio di noi stessi e sfruttiamo la chance di metterci alla prova, ogni volta.

Siete come una fenice, rinascete ogni volta e da questa rinascita uscirà nuova musica?
Vogliamo essere gli Spandau Ballet e basta. Abbiamo una grossa eredità e vogliamo portarla avanti. Abbiamo fatto un sacco di hits, che non vogliamo mettere nel cassetto. Il nostro pubblico si aspetta che noi onoriamo la memoria e il passato ed è quello che faremo. Al 100% canteremo la nostra storia, il nostro passato.

Avete detto una volta che siete una band ma anche e soprattutto un gruppo di amici che condividete amore e passione per la musica...
La nostra forza, il nostro segreto è proprio questo, o almeno è stato questo. Siamo sempre stati insieme come fratelli, “connessi” facendo le stesse cose, amando le stesse cose.

E tu Ross come ti inserirai in questa "famiglia"?
Ho una relazione particolare con ognuno di loro a dire il vero, con ognuno condivido qualcosa, con Martin abbiamo già lavorato insieme... Insomma non sarà difficile far parte della famiglia

Un nuovo album all'orizzonte?
Per ora no. Ora siamo concentrati sulle prove per il tour in Italia, poi si vedrà

Che legame avete con l'Italia?
Ci troviamo bene, amiamo il cibo, la gente, il paese e il pubblico italiano è molto leale e fedele. Siamo molto fortunati a cominciare il tour in Italia...E siamo anche molto eccitati dal fatto che a Milano ad esempio il pubblico sarà in piedi, quando la gente è in piedi è molto diverso di quando è seduta al proprio posto... ci sarà molta più energia e partecipazione crediamo.

I "nuovi" Spandau Ballet (con Ross William Wild alla voce) saranno in concerto il 23 ottobre a Milano (Fabrique), il 24 a Roma (Atlantico Live) e il 25 sempre dello stesso mese a Padova (Gran Teatro Geox).