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Addio a Jess Franco, maestro del trash

Il regista spagnolo è morto a 82 stroncato da un ictus. Nel suo carnet oltre 150 film, dalla sexploitaition allʼhorror senza tralasciare lʼhard...

Afp

E' morto a 82 anni il regista spagnolo Jesus Franco Manera, detto Jess. Autore di oltre 150 pellicole, tra anni 70 e 80 divenne regista di culto per il suo essere distante dal cinema mainstream e seguire vie spesso estreme, non lontane dal trash. Tra horror, pop e dramma, fu tra i massimi esponenti della "sexploitation", genere caratterizzato dall'esibizione di situazioni sessuali e precursore dell'hardcore.

Stroncato da un ictus, con Franco scompare il più alto rappresentante del cosiddetto cinema di serie B. Anche se lui rifuggiva questa categorizzazione dicendo, al contrario, di ispirarsi nel suo lavori a maestri come Welles, Ford, Murnau o Bunuel. Punti di vista, forse. Certo è che Franco è stato un artigiano della settima arte come ormai non ce ne sono più.
Tra le sue pellicole più celebri "Vampyros lesbos", una versione de "Il conte Dracula" con Klaus Kinski e Christopher Lee, "Violenze erotiche in un carcere femminile".

Tutta la sua produzione degli anni 60 e 70, realizzata tra Germania, Francia e Svizzera, è stata caratterizzata da budget ridottissimi e nella maggior parte dei casi ha visto protagonista Lina Romay (morta nel febbraio 2012), sua musa inseparabile sul lavoro e nella vita. Dopo un breve ritorno in patria, negli anni 80 è tornato in Francia per tentare la strada del cinema mainstream: lavora così con attori importanti, come Helmut Berger e Fernando Rey, ma la parentesi dura pochissimo.

Ad inizio anni 90, su richiesta di Oja Kodar, ultima moglie di Orson Welles, completa il "maledetto" "Don Quijote", film mai ultimato dal regista di "Quarto potere". Nel 2009 aveva ottenuto il Premio Goya alla carriera.