DIETRO L'ATTENTATO DEL 1969

L'attentato di Piazza Fontana in un film

Presentato "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana nelle sale dal 30 marzo

26 Mar 2012 - 16:41
 © Ufficio stampa

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"Romanzo di una strage" di Tullio Giordana, nelle sale dal 30 marzo, ripercorre l'attentato del 12 dicembre 1969 nella Banca dell'Agricoltura a Milano, che causò 17 morti e 90 feriti. Così "l'Italia ha perso la sua verginità", ha detto Pierfrancesco Favino, che nel film è l'anarchico Giuseppe Pinelli. Mario Calabresi ha criticato il ritratto che è stato fatto del padre Luigi, il commissario che ebbe il percorso segnato dalla morte di Pinelli.

Liberamente tratto dal libro di Paolo Cucchiarelli "I segretidi Piazza Fontana", ripercorre in maniera spesso didascalicagli avvenimenti che vanno dalla morte di Antonio Annarumma, ilpoliziotto ucciso durante una manifestazione all'omicidio delcommissario Luigi Calabresi il 17 maggio 1972. Fulcro è lastrage di piazza Fontana che ha dato il via al periodo disangue che si chiuse il 2 agosto 1980 con l'attentato allastazione di Bologna.

"Mario Calabresi ha perso il padrequando era molto piccolo e per lui ho un sentimento dicompassione, nel senso che comprendo la sofferenza di chi haperso una persona cara. A lui manca il padre e certo non puòrestituirglielo il mio film". Marco Tullio Giordana commenta,durante la conferenza stampa romana di presentazione la critica mossa al suo film da Mario Calabresi,direttore de "La Stampa", figlio del commissiario ucciso nel1972 dopo una lunga campagna di odio dell'estrema sinistra.

Il giornalista contesta a Giordana diaver sorvolato sulla campagna di 'Lotta continua' contro ilpadre ("non si vedono la campagna d'odio, i titoli macabri, lelettere minatorie, gli insulti per strada. Mio padre si sentivaseguito, pedinato") oltre ad aver descritto il commissario comeun "uomo a una dimensione", incapace di sdrammatizzare, che nonfa mai una battuta né regala un sorriso. "Il fatto che Marionon riconosca nel personaggio interpretato da ValerioMastandrea quello che ricorda o gli hanno raccontato è anchelogico - aggiunge il regista - ciò che per me è importante,però, è che comunque riconosca che il film è coraggioso.Inoltre - aggiunge - non abbiamo volutamente inserito nellasceneggiatura certe frasi private perché volevamorappresentare la figura pubblica del commissario Calabresinella maniera più onesta possibile".

Secondo ValerioMastandrea, inoltre, dire che il personaggio è a unadimensione "non è una critica e non l'ho presa come unapolemica, ma come un'osservazione interessante. Lo abbiamorappresentato così perché non c'era spazio per scene di casa.E' stato privilegiato - conclude l'attore - il percorso diCalabresi segnato dalla morte di Pinelli".

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