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Addio a Jeanne Moreau, icona del cinema francese

Lʼattrice aveva 89 anni e ha lavorato con Truffaut, Malle e Antonioni

Addio a Jeanne Moreau, icona del cinema francese - foto 1
-olycom

Lutto nel mondo del cinema: è morta Jeanne Moreau.

L'attrice aveva 89 anni ed è stata ritrovata senza vita nella sua casa di Parigi. Icona e simbolo della Nouvelle Vague, è stata protagonista di una lunga carriera cinematografica e ha lavorato con i più grandi registi, tra cui Francois Truffaut, Louis Malle, Orson Welles, Luis Bunuel. Grazie a personaggi ambigui, è stata l'incarnazione dell'emancipazione femminile nel cinema.

Nata a Parigi il 23 gennaio 1928 da un ristoratore e una ballerina, esordisce al cinema con film minori e ruoli secondari come in "Grisbi" (1954). La svolta di una carriera precoce arriva grazie all'incontro con Louis Malle, che la sceglie come protagonista in "Ascensore per il patibolo" (1957) e per il successivo "Les amants" (1958). La sua ascesa continua con "La notte" (1960) di Michelangelo Antonioni. "Moderato Cantabile" di Peter Brook le vale il primo premio importante: riconoscimento come migliore attrice nel 1960 al Festival di Cannes.

Dopo averla scelta per un cameo in "I quattrocento colpi" (1959), Truffaut le regala il ruolo della vita con "Jules et Jim" (1961). Gli anni 60 sono prolifici e pieni di collaborazioni con registri illustri, in questo periodo recita in "Il processo" (1962) di Orson Welles, "Fuoco Fatuo" (1963) ancora di Louis Malle e "Il diario di una cameriera" (1963) di Luis Buñuel.
Dopo gli exploit tra gli anni 50 e 60, gli impegni importanti si affievoliscono e arrivano "Gli ultimi fuochi (1976) di Elia Kazan e "Querelle de Brest" (1982) nell'ultimo film diretto da R.W. Fassbinder. La Moreau lavora anche alla regia: tre i film dietro la macchina da presa, l'esordio del 1976 con "Scene di un'amicizia tra donne", poi "L'Adolescente" (1979) e "Lilian Gish" (1983).

Negli anni 90 viene "riscoperta", prima da Luc Besson che le regala un ruolo in "Nikita" (1990) e un anno più tardi è invece Wim Wenders a chiamarla nel suo road movie "Fino alla fine del mondo" (1991). Nel 1995, dopo 35 anni da "La notte", riabbraccia Antonioni e Mastroianni partecipando al film corale "Al di là delle nuvole".

Mentre nel 1992 la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia le conferì il Leone d'Oro alla carriera, nel 1995 ottenne il Premio César onorario. In Francia è l'unica attrice ad aver presieduto per ben due volte la giuria del Festival di Cannes.