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Le staminali per guarire le fratture

Se lʼosso non si ricompone le nuove tecniche prevedono anche lʼimpiego di fattori di crescita

Afp

Quando la frattura non guarisce intervengono le nuove tecniche ortopediche che comportano l'impiego di fattori di crescita, cellule staminali multipotenti, supporti di materiali sintetici o biologici. La nuova frontiera si chiama rigenerazione dei tessuti e le ultime novità sono state presentate a Milano in occasione del convegno della società scientifica europea Estrot.

Bruno Marelli
, direttore del dipartimento di Ortotraumatologia e chirurgia specialistica dell'istituto G.Pini di Milano, ha spiegato: "Capita dal 6 al 9 per cento dei casi che le fratture non guariscano, non si riparino. Le cause sono diverse: una situazione di immunodepressione del paziente, un intervento non eseguito correttamente o un'infezione".

La "terapia sartoriale"
Per far fronte a queste situazioni gli ortopedici hanno realizzato la cosiddetta "terapia sartoriale" a misura di paziente. In base alla gravità dei casi vengono usate tecniche di ingegneria e rigenerazione dei tessuti diverse. Marelli continua: "Per esempio per ricostruire i tessuti usiamo cellule staminali multipotenti (mesenchimali stromali) come nuovi mattoni dell'osso da riparare. Queste si ottengono in sala operatoria in circa quindici minuti. Con una siringa ad hoc si aspira del tessuto midollare dal paziente, che poi viene preparato mediante centrifugazione. Queste tecniche sono sempre più impiegate nella pratica clinica, ma vanno usate in casi selezionati".

I vantaggi
Grazie a questo tipo di pratiche si possono evitare tecniche dolorose e invasive. Giorgio Maria Calori, presidente di Estrot e primario del Pini spiega: "Si può evitare il prelievo di osso dal paziente con tutti i rischi connessi. Oltre all'amputazione che si richiedeva in precedenza per i casi più gravi. Nel nostro ospedale abbiamo testato su cento pazienti una nuova tecnica per il trattamento della necrosi della testa del femore: si toglie la "carie" dall'osso, lo si bonifica e si mettono dei fattori di crescita, con un'operazione di mezz'ora e un taglio di 1 cm. Il risultato è stato la guarigione nel 90 per cento dei casi".