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Paura del dentista? Arriva l'ipnosi

Una cura dei denti più soft prendendo in prestito le tecniche della psicoterapia

Afp

“Guardami, guardami!” Dici ipnosi e molti pensano alle performance televisive di Giucas Casella. Ma nessuna confessione intima né mani intrecciate sopra la testa. Le tecniche ipnotiche potrebbero rivelarsi, infatti, un valido supporto nella cura dei denti. Molti cercano di trovare mille scuse per evitare di sedersi sulla poltroncina del cavadenti a causa della paura. Anche se tutti sanno che è necessario tenere sotto controllo la propria salute tramite visite periodiche dal dentista. Così in troppi scelgono di curare i denti solo quando è troppo tardi aggravando la propria condizione. Dal bisogno di superare questo blocco psicologico, è nata l'idea di alcuni medici: abbinare tecniche mutuate dalla psicoterapia per rendere più soft l'impatto con l'odontoiatria.
Nello studio del dentista, l'ipnosi può ridurre ansia, paura e percezione del dolore, facilitando il lavoro dell'odontoiatra e favorendo una migliore adesione dei cittadini ai controlli regolari raccomandati dagli esperti. A proporre i benefici della metodica sono gli specialisti di ipnosi del M. Erickson Institute di Torino, che dall'8 al 10 novembre a Bologna parteciperanno al Congresso della Società italiana di endodonzia.

La metodica conversazionale

Il 75 per cento dei pazienti sulla poltrona del dentista è spaventato, sottolineano i professionisti dell'ipnosi ericksoniana. Ma grazie all'ipnosi il rapporto con l'odontoiatra può cambiare.
Giancarlo Di Bartolomeo, odontoiatra, psicoterapeuta e direttore del M. Erickson Institute spiega: "Utilizziamo principalmente la metodica conversazionale che si avvale del linguaggio verbale e non verbale, e porta il paziente a una trance normalmente superficiale, ma già più che sufficiente per svolgere il lavoro. Metodica nella quale viene mantenuto un dialogo tra l'odontoiatra e il paziente. Il paziente è quindi sempre cosciente, vigile e in grado di rispondere prontamente all'odontoiatra. Viene semplicemente guidato in uno stato di rilassamento tale da rendere notevolmente più agevole e proficuo il lavoro nel cavo orale".

Utile anche al dentista In un trattamento temuto come la terapia canalare, per esempio, l'ipnosi promette di "abbreviare i tempi di lavoro e diminuire sensibilmente l'aspettativa e la percezione del dolore".
Ma gli specialisti prospettano vantaggi anche per l'odontoiatra, che "riuscirà a completare in minor tempo attività terapeutiche impegnative e infine, grazie all'autoipnosi, avrà capacità di recupero elevate per poter svolgere al meglio delle proprie capacità il lavoro di endodonzia".