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Allarme Banco Farmaceutico: "Poveri non hanno soldi per medicine"

Spendono un quinto rispetto alle altre. Lʼ8 febbraio è la Giornata di raccolta del farmaco, si può donare a chi si trova in difficoltà

farmaci, pillole, medicine
-afp

La spesa sanitaria nelle famiglie povere è un quinto rispetto a quella delle altre famiglie.

Questa la fotografia scattata dal rapporto dell'Osservatorio sulla donazione farmaci della

Fondazione Banco Farmaceutico

che sottolinea anche come meno della metà del fabbisogno di chi è in difficoltà viene coperto dalle donazioni. Per tamponare in parte il problema, la raccolta di farmaci inutilizzati organizzata dal Banco Farmaceutico torna il prossimo 8 febbraio in 3.500 farmacie italiane.

Spendono solo 16 euro al mese -

Nelle famiglie povere, si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità, pari a circa il 2% dell'intero budget familiare, un valore molto più basso (l'80% in meno) dei 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (pari al 3,7% del loro budget). All'interno di questa spesa, circa 12,50 euro sui 16 complessivi sono dedicati all'acquisto di farmaci. Si tratta di un'incidenza decisamente superiore rispetto alla media delle famiglie italiane, che spendono invece 44 euro al mese in farmaci.

Cresce la domanda -

Di pari passo con l'aumento delle famiglie povere, definizione che ormai riguarda il 6,8% della popolazione italiana, aumentano anche le richieste di farmaci, come sottolineato anche da monsignor

Francesco Soddu,

direttore della Caritas italiana, secondo cui sono aumentate negli ultimi tre anni del 57%: "Il trend di forte crescita della povertà ha aumentato la forbice tra bisogno e capacità di risposta attraverso le donazioni. Se nel 2007 la Giornata di raccolta del farmaco riusciva a coprire quasi il 55% delle richieste, nel 2013 la copertura del bisogno è scesa al 43,2%".

L'8 febbraio la Giornata di raccolta del farmaco -

Il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico,

Paolo Gradnik

, ha spiegato: "C'è la volontà di cercare di colmare il gap tra la domanda di farmaci da parte delle famiglie povere e quanto si riesce a raccogliere. Purtroppo dal rapporto è emerso che, nonostante i grandi progressi nella raccolta degli ultimi anni, la "lepre" del bisogno scappa più veloce, ma siamo tutti intenzionati a raggiungerla, a partire proprio dall'appuntamento dell'8 febbraio".

Serve aiuto dalle istituzioni -

"Una mano potrebbe darla anche il Parlamento", ha sottolineato il presidente del Banco Farmaceutico, dove sono fermi diversi progetti di legge sul tema della donazione dei farmaci. "Sarebbe di grande aiuto che questi progetti si sbloccassero, perché rendono più facile donare farmaci da parte delle industrie senza peraltro prevedere alcun costo''.
La raccolta di quest'anno sarà dedicata soprattutto ai farmaci da banco: "Sono proprio i farmaci che il cittadino deve pagare da solo che mettono più in difficoltà le famiglie povere - spiega Gradnik - che magari non riescono neanche a curare la tosse o la febbre".