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Stadio Roma, Bonafede: "Io estraneo, Lanzalone scelto dalla Raggi"

Il ministro della Giustizia esclude ogni coinvolgimento nellʼinchiesta: "Nulla da chiarire". Intanto il sindaco è stato nuovamente convocato in Procura

Stadio Roma, Bonafede:
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"Luca Lanzalone lo ha scelto il sindaco Virginia Raggi.

Gliel'abbiamo presentato sia io sia Riccardo Fraccaro. Io non niente da chiarire. Il mio silenzio in questi giorni è dovuto a due fattori: il primo è che quest'inchiesta non ha niente a che vedere con me. La seconda è che un politico deve avere rispetto della magistratura". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a Otto e mezzo.

"Non ho nulla da chiarire" - "Ho letto molte ricostruzioni fantasiose sul mio silenzio di questi giorni, in realtà è legato al fatto che non ho niente da chiarire: quest'inchiesta non mi riguarda", ha ribadito il ministro. "La procedura di nomina del presidente di Acea ha le sue regole e sono state tutte rispettate in trasparenza", ha poi detto rispondendo alla domande sul perché Lanzalone (il superconsulente "de facto" scelto dall'amministrazione pentastellata per seguire il dossier stadio) sia stato "premiato" con la presidenza dell'Acea.

"Raggi? Non c'è responsabilità politica" - "Non c'è una responsabilità politica della Raggi sulla vicenda dello stadio di Roma su cui è aperta un'inchiesta", ha aggiunto Bonafede. "Quella dello stadio e l'abbattimento della metà dei metri cubi di quanto previsto dal Pd è un successo. Stiamo parlando di un progetto con un impatto ambientale minino. Quello che è successo dietro verrà appurato dai magistrati. L'operato politico è positivo", ha sottolineato.

Il sindaco di Roma torna dai pm - Intanto la Raggi è stata convocata per la seconda volta in Procura nell'ambito dell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio dell'A.S. Roma. Il sindaco si è intrattenuto per circa 45 minuti nell'ufficio del procuratore aggiunto Paolo Ielo alla presenza del pm Barbara Zuin. Così come per il primo atto istruttorio anche in questo caso il tema del confronto si sarebbe sostanzialmente limitato proprio alla figura di Lanzalone. "Era lui il vero assessore", ha detto ai pm l'allora titolare dell'urbanistica Paolo Berdini che poi lasciò proprio perché in rotta di collisione sul progetto stadio.