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Referendum, Renzi: "Vince no? Non resto a galleggiare nella palude"

Il premier torna a parlare da Fabio Fazio e Salvini insorge: "O chiama anche me oppure occupo lo studio Rai"

"Io nella palude non ci resto se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare".

Renzi torna da Fabio Fazio, laddove legò la sua permanenza al governo all'esito del referendum, ed evoca (ancora) le sue dimissioni in caso di vittoria del No. Da un lato il premier ribadisce di aver sbagliato a personalizzare dall'altro osserva: "La politica non è l'unica cosa nella vita". E Salvini attacca Fazio: "Ora inviti anche me o gli occupo lo studio".

Il bivio referendum per il premier è una scelta tra passato e futuro, rimarca il premier a Che tempo che fa. Ed è un bivio che, in qualche modo, riguarda lui stesso. "Potere non è un sostantivo, ma un verbo. Uno sta al potere finché può cambiare, se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri", spiega, inducendo il conduttore a incalzarlo proprio sull'ipotesi delle sue dimissioni.

Renzi, di fatto, non intende essere paragonato a quell'establishment che, Oltreoceano, è stato fattore determinante per l'esito delle presidenziali. "Penso che Trump ha interpretato il cambiamento in maniera più radicale rispetto a Clinton", spiega il capo del governo, ribadendo la sua vicinanza ai Democratici e sottolineando come la presidenza Obama abbia "segnato la storia". Ma ciò che è successo negli Usa, sebbene non è assolutamente detto che accada in Italia, non può essere sottovalutato. "La gente vuole scegliere il cambiamento", sottolinea Renzi, che individua proprio nel Sì alle riforme il punto chiave di un cambiamento in Italia.

Una riforma che, ricorda, in Parlamento è stata votata da "tutto il Pd, FI e da Mario Monti. Poi quando la riforma è stata fatta quelli che hanno votato Sì improvvisamente "hanno fatto come il cavallo che si ferma davanti all'ostacolo", sottolinea Renzi dicendosi, per la prima volta in maniera netta, "d'accordo" con le modifiche contenute nel documento Pd sull'Italicum. La legge elettorale, ribadisce tuttavia il Premier rivolgendosi soprattutto alla minoranza del suo partito, è cosa ben separata dal referendum. E "il referendum non è il Congresso del Pd e chi lo vuole deve aspettare" a dopo il 5 dicembre, avverte.

Salvini: ora Fazio ci inviti o occupiamo studio - "Che vergogna. Anche stasera Renzi a reti unificate a spese dei contribuenti. Ci aspettiamo da Fazio lo stesso spazio concesso stasera al premier sull'immigrazione, sul referendum e su tutto il resto. Diversamente saremo costretti ad autoinvitarci e ad occupare fisicamente lo studio. Ora basta". Così il segretario della Lega Nord Matteo Salvini sul programma condotto da Fabio Fazio su Raitre Che tempo che fa.