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Tortura, il ministro Alfano: "La Camera dovrà rivedere la legge"

Forza Italia vuole le modifiche già al Senato. Ma la sinistra insorge: "Renzi non cada nel ricatto"

"La legge sulla tortura dovrà essere rivista dalla Camera".

Per il ministro dell'Interno Angelino Alfano servono modifiche "per evitare ogni possibile fraintendimento riguardo l'uso legittimo della forza da parte delle forze di polizia". "Non è in ballo il tema del reato di tortura - spiega - bensì il rischio di una sua dilatazione per via interpretativa giurisprudenziale, che possa produrre compressioni all'operatività delle forze di polizia".

"Le nostre donne ed i nostri uomini in divisa stanno facendo un lavoro eccellente - prosegue - che non può avere il freno derivante dall'ansia psicologica o della preoccupazione operativa in un contesto complesso nel quale dovessero venire a trovarsi". "Ovviamente - conclude - non è in ballo, per quanto ci riguarda, il tema del reato di tortura bensì il rischio di una sua dilatazione per via intepretativa giurisprudenziale che possa produrre compressioni alla operatività dei servizi indispensabili dei nostri uomini".

Gasparri: assurde norme contro forze polizia - "Da un lato il governo chiede che gli appartenenti alle forze di polizia girino con le armi anche quando sono fuori dal servizio. Dall'altro il Parlamento vuole introdurre, con il pretesto della tortura, norme che paralizzerebbero le forze di sicurezza. Credo che il ministro dell'Interno debba intervenire direttamente bloccando il provvedimento in discussione al Senato. Purtroppo alcune parti negative sono state già votate e quindi sarebbe saggio sospendere questa discussione. C'è una contraddizione palese nell'andare contro le forze di polizia mentre c'è un'emergenza terrorismo che non vede estranea l'Italia. Bisogna bloccare queste norme assurde e tutelare la sicurezza degli italiani rispettando le forze dell'ordine". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

De Petris (Si): Orlando e Renzi respingano il ricatto di Alfano - "Ancora prima che la legge sul reato di tortura sia approvato al Senato, il ministro Alfano già chiede di modificarlo alla Camera, in modo che poi debba tornare di nuovo al Senato. L'intenzione palese è quella di affossare questa legge, richiesta dai criteri minimi di civiltà e anche dalla spesso sbandierata Europa". Lo afferma la capogruppo di Sinistra italiana e presidente del gruppo misto al Senato Loredana De Petris. "Il tentativo di impedire il varo della legge che istituisce il reato di tortura - prosegue De Petris - è molto grave e voglio sperare che il Pd, il ministro della Giustizia Orlando e lo stesso presidente del consiglio abbiano il coraggio e la dignità di respingere questo ricatto".