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Nuova governance ricostruzione terremoto, lascia il commissario straordinario Vasco Errani

Si profila ora lʼipotesi di una cabina di regia con i quattro presidenti di Regione interessati (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo) probabilmente coordinata da Palazzo Chigi

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Cambia la governance per la ricostruzione post terremoto nel Centro Italia: Vasco Errani, il commissario straordinario nominato dall'ex premier Matteo Renzi poco meno di un anno fa, lascia l'incarico, che sarebbe comunque scaduto il prossimo settembre.

Si profila ora l'ipotesi di una cabina di regia con i quattro presidenti di Regione interessati (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo)  probabilmente coordinata da Palazzo Chigi.

Errani pronto a candidarsi alle prossime politiche? - Secondo il Quotidiano Nazionale (che ha anticipato la notizia), Errani, che ha a lungo ricoperto la poltrona di presidente della Regione Emilia Romagna e di stimato presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, una volta lasciato l'incarico di commissario per la ricostruzione, potrebbe candidarsi alle prossime politiche, avendo da sempre seguito nella sua avventura Pierluigi Bersani, di cui è fedelissimo.

Nessun commento per adesso è però arrivato da parte dell'interessato. Le novità, comunque, dovrebbero essere comunicate lunedì a Palazzo Chigi al termine di una riunione tra il premier Paolo Gentiloni, lo stesso Errani, il nuovo capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e i quattro governatori di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo.

Quel che è certo è che il lavoro di Errani viene considerato dai più "prezioso" perché ha portato a certezza di regole per la ricostruzione e a fondi sicuri: tutto questo è ritenuto il presupposto per dare velocità alla ricostruzione.

Le polemiche politiche - Non sono mancate le polemiche politiche. Duro il capogruppo di FdI, Fabio Rampelli: "Non sentiremo la sua mancanza, tuttavia giova ricordare che a un anno dal sisma sono state sgomberate il 10% delle macerie e lo stato dei paesi terremotati rimane spettrale, sono state consegnate il 12% delle casette provvisorie, sono stati riaperte il 3% delle attività economiche". Mentre per i Cinque Stelle "la notizia dell'addio del commissario per la ricostruzione post sisma è un fallimento dei governi Renzi e Gentiloni che ricade sul Paese e, in particolare, sulle zone colpite".