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Berlusconi, finito dopo 5 ore vertice Pdl
Letta: "Tutti si devono attenere alle leggi"

Bondi: "Dal Pd arrivano segnali ostili a unʼintesa. Nel Pdl grande senso di responsabilità"

Ansa

Niente amnistia, nessuna exit strategy politico-giudiziaria. Il Pd si mostra inflessibile circa la sentenza Mediaset che vedrebbe, a breve, Silvio Berlusconi fuori dal Parlamento. Così, quasi sentendosi tradito, come dicono i suoi, il leader del Pdl ha convocato un supervertice allargato ai ministri e ai sottosegretari. In agenda, possibili dimissioni del gruppo Pdl e ipotesi voto anticipato. L'incontro è terminato dopo 5 ore.

Finito vertice ad Arcore - Dopo cinque ore è finito ad Arcore il mega-vertice del Pdl voluto da Silvio Berlusconi. A Villa san Martino era arrivato tutto lo stato maggiore del Pdl, ministri compresi, per un confronto sulla strategia in vista della riunione del 9 settembre della Giunta del Senato, che deciderà sulla decadenza del leader. Presenti anche Renato Schifani, Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto.

Letta: "Ci sono le leggi e tutti si devono attenere ad esse" - E intanto, il premier Letta, in un'intervista al quotidiano austriaco Kurier, rilasciata durante la sua trasferta a Vienna, in relazione alla questione della decadenza di Berlusconi e ai rischi che corre il governo dice: "Ho fiducia che troveremo una soluzione". E ancora, sulle minacce alla vita dell'esecutivo, risponde: "Appunto, ci sono le leggi e a queste tutti si devono attenere". Il direttore del quotidiano Helmut Brandstaetter ha poi chiesto a Letta di spiegare il fenomeno Berlusconi e il presidente del Consiglio ha replicato: "Sono convinto che negli ultimi 20 anni ogni austriaco se ne è fatto un'idea".

Bondi: "Dal Pd segnali ostili all'intesa" - "Purtroppo i segnali che giungono dal Pd e da un fronte che si è formato in questi decenni cementato dall'odio e dal bisogno di una feroce contrapposizione politica fanno presagire il rifiuto di qualunque intesa, ancorché ragionevole, necessaria e possibile, secondo quanto dice Sandro Bondi. Il coordinatore del Popolo della libertà agigunge che il Pdl "ha mostrato in questi giorni una straordinaria prova di responsabilità, di unità e di compattezza a difesa della propria storia e del proprio leader, più precisamente a difesa della democrazia e della Costituzione". Per il senatore Pdl invece, "stabilità di governo e ricerca di una soluzione a un problema storico, politico e umano che nessuna persona seria può ignorare possono ancora andare di pari passo, senza mettere a rischio la coesione e l'efficacia dell'azione di governo".