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Caso kazako: a rischio 4 funzionari del Viminale

Tensione tra i ministeri dellʼInterno e degli Esteri per lʼespulsione della moglie e della figlia di 6 anni del dissidente kazako Ablyazov. Alla Camera e al Senato presentata una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano

Ansa

L' espulsione precipitosa a maggio della moglie e della figlia di 6 anni del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, dall'Italia rischiano di costare il posto a quattro alti funzionari del Viminale. Il ministro degli Esteri, Bonino, e il ministro degli Interni, Alfano, affermano di essere stati informati solo a cose fatte del blitz all'alba nella casa delle donne a Casal Palocco, vicino a Roma, e del rimpatrio su un jet privato in Kazakistan.

I quattro funzionari - Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, è su tutte le furie contro chi ha messo lui e l'intero governo in "una situazione di gravissima difficoltà". Entro due giorni si conoscerà l'esito dell'indagine affidata al capo della Polizia, Alessandro Pansa. Ma, come rivela il Corriere della Sera, ci sono poltrone che traballano. Al primo posto c'è quella di Giuseppe Procaccini, il capo di gabinetto dello stesso ministro che incontrò l'ambasciatore kazako e diede il via al blitz nella villetta di Casal Palocco. Seguono il prefetto Alessandro Valeri, il responsabile della segreteria del capo della Polizia, e il questore di Roma, Fulvio Della Rocca. Nell'elenco potrebbe entrare il funzionario della prefettura che firmò il decreto di espulsione. Ma anche altri funzionari sembra fossero informati dell'operazione.

Mozione di sfiducia contro Alfano - Sulla vicenda dell'espulsione di Alma Shalabayeva il Movimento 5 Stelle ha depositato sia al Senato sia alla Camera (nel secondo caso con l'appoggio di Sel) una mozione di sfiducia individuale (firmata dai tutti i deputati dei gruppi interessati) nei confronti del ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Il caso - L'espulsione avvenne, sembra, su richiesta dell'ambasciatore kazako in Italia Andrian Yelemessov. Ora il governo vuole fare piena luce sul caso. Il premier Enrico Letta il 10 luglio ha ordinato un'inchiesta per risalire a chi ha autorizzato il rimpatrio. Venerdì l'espulsione della donna e della figlia è stata revocata. Il ministro Alfano afferma di aver avuto notizia del provvedimento emesso nei confronti delle due donne dal ministro degli Esteri, Emma Bonino.