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Ineleggibilità Berlusconi, il "no" di Violante

Lʼesponente del Pd: "Perché farlo ora?". La polemica di Grillo e di Di Pietro che parlano di "inciucio" e di "partita truccata". Nitto Palma (Pdl) ai microfoni di Tgcom24: "Solo propaganda"

Ansa

Luciano Violante è contrario alla ineleggibilità di Berlusconi. Lo ha detto lo stesso esponente del Pd a margine di un convegno. "Per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato in un certo modo (contro l'ineleggibilità, ndr). Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta".

Il dibattito sull'ineleggibilità del leader del Pdl si è scatenato in seguito a un intervento del professor Paolo Becchi, pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle sarebbe intenzionato a far valere i princìpi contenuti nell'articolo 10 della legge 361/57, che nega la condizione di eleggibile a "coloro che, in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private, risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica": Berlusconi si troverebbe in una situazione di conflitto d'interessi in quanto proprietario di una società (Mediaset) cui sono state affidate delle concessioni statali. Dalla discesa in campo del Cavaliere nel 1994 ad oggi, la questione non è mai stata sottoposta alle Camere.

Grillo: "Da Violante inciucio alla luce del sole" - 
"Violante è contrario all'ineleggibilità? Certo, ha regalato le tre concessioni televisive a Berlusconi, hanno fatto inciucio per 20 anni e adesso lo fanno alla luce del sole". Così Beppe Grillo commenta la dichiarazione dell'ex presidente della Camera, Luciano Violante, contrario all'ineleggibilità del Cavaliere. "Noi oggi presentiamo la mozione - ha aggiunto Grillo - vediamo che reazione avrà la famosa sinistra che è stata per 20 anni all'opposizione di Berlusconi".

DI Pietro: "Partita truccata" - "Questa legislatura è come una partita a scacchi truccata. E oggi assisteremo alla prima mossa visto che questo pomeriggio si riunirà la Giunta per le Elezioni e le immunità, quell'organismo parlamentare che dovrebbe calendarizzare la famosa legge del '57, ossia l'ineleggibilità di Berlusconi a causa del suo conflitto d'interessi. Oggi capiremo dal nome del Presidente della Giunta se Berlusconi vuole forzare la mano da subito o vuole aspettare qualche giorno". E' quanto scrive sul suo blog l'onorevole Antonio Di Pietro dell'Italia dei Valori. "Infatti, la Presidenza della Giunta spetterebbe per prassi all'opposizione - spiega Di Pietro - quindi al Movimento 5Stelle, essendo la maggiore forza d'opposizione, ma già da tempo si parla di assegnazione ai leghisti".

"Il motivo è chiaro a tutti: l'ineleggibilità del Cavaliere non è un tema da affrontare se questo Governo vuole sopravvivere. Non è un caso che nei giorni scorsi dopo che qualche parlamentare 'indisciplinato' del Pd ha osato parlare di ineleggibilità si sia scatenato un putiferio. Già! Perché questo esecutivo è legato ad un gioco di ricatti del Cavaliere che non solo ha intenzione di assicurarsi l'impunità ma anche di continuare a godere per l'eternità dei vantaggi che trae dal suo palese conflitto d'interessi. Purtroppo la nomenclatura del Pd ha già fatto capire da che parte pende. Povera Italia!".

Psi contro l'ineleggibilità -
I socialisti italiani sono contrari all'ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Lo ha detto Riccardo Nencini a margine di un convegno organizzato da Mondoperaio. "Gli avversari - ha detto il leader del Psi - si battono nelle urne, non applicando vecchie norme ad personam".

Nitto Palma (Pdl) a Tgcom24: "Solo propaganda" - "E' un tema già trattato nel 1994, nel 1996 e nel 2001 con maggioranze diverse. La decisione della giunta della Camera è sempre stata quella dell'eleggibilità di Berlusconi e posso dire di condividere quanto detto da Violante sia in punto di fatto, sia in punto di diritto perché la fattispecie della norma del 1957 non si può riferire al presidente Berlusconi. Perché parlarne ora? Bisognerebbe chiederlo al M5S. Il tema è di suggestione propagandistica che rientra in una propaganda politica di attacco, suggestiva ma sganciata dalla realtà". E' quanto detto ai microfoni di Tgcom24 da Francesco Nitto Palma. Sul disegno di legge Zanda-Finocchiaro, Nitto Palma ha poi aggiunto: "Al di là delle strumentalizzazioni propagandistico, dico che la Costituzione prevede che i partiti siano mediazione tra cittadinanza e la rappresentanza per l'esercizio dell'attività politica. Una volta che si arrivi a una regolamentazione che non sia punitiva verso nessuno è chiaro che tutti dovranno adeguarsi alla legge che verrà licenziata dal Parlamento".