Alfano: no a Monti bis e ad accordi a sinistra
"Con Fini abbiamo chiuso. Spero in un accordo con la Lega. Lombardia? Sono per le primarie"
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ribadise ancora una volta il suo no a un nuovo esecutivo targato Monti. "Per noi il Monti bis non esiste perché non vogliamo fare nessun accordo con Bersani e la sinistra", ha affermato Alfano che ha commentato anche un eventuale riavvicinamento di Fini: "La sua storia con l'elettorato di centrodestra è chiusa".
Sull'attuale premier il segretario del Pdl ha detto, intervenendo a "In mezz'ora" su Raitre, di considerarlo "shakespearianamente un uomo d'onore: manterrà l'impegno di non schierarsi con uno dei partiti che lo sostengono". E ancora: "Credo che la democrazia abbia bisogno di un governo stabile scelto dal popolo". Anche se vincesse Bersani? "Se vince Bersani tocca a lui governare".
Alfano ha poi spiegato le ragioni del suo no a un prolungamento dell'attuale governo dicendo: "Noi ci stiamo orientando a fare delle primarie per scegliere il nostro candidato alla premiership. L'ipotesi Monti bis non esiste, ma proprio perché non intendiamo fare accordi con Bersani e la sinistra. Loro sono la sinistra, noi siamo il centrodestra". Il suo partito, ha poi aggiunto, "potrebbe decidere di cambiare nome e simbolo in queste primarie per 'traguardare' una fase nuova".
"Sì a un'alleanza con la Lega"
E, se non vede spazi per ritorni di fiamma con Fini, si augura invece che ci siano le condizioni per un accordo con la Lega. "Maroni - ha detto - gode della mia personale stima oltre che dell'amicizia, spero che si trovi il modo di gareggiare insieme e non l'uno contro l'altro. Mi auguro che si possano trovare le condizioni per un accordo, con la Lega in Lombardia abbiamo governato bene".
E proprio sulla Lombardia e sulla candidatura a presidente della Regione "non abbiamo ancora deciso, credo che già dalla prossima settimana avremo le nostre valutazioni decisive. Io sono sempre per fare le primarie, la mia regola è 'Mai più scelti dall'alto ma spinti dal basso'".
"Le primarie sceglieranno il nostro candidato"
Alfano è poi tornato a sostenere la proposta delle primarie ricordando che "ai primi di giugno le primarie furono lanciate da Berlusconi in un ufficio di presidenza, le ha rilanciate a ottobre con un comunicato, sia testuale che video, e dopo il voto in Sicilia le ha ribadite nell'intervista per il libro di Vespa".
"Contendere la premiership è per ora un'ambizione. Facciamo le primarie per scegliere il nostro candidato, poi ci saranno le secondarie, ovvero le elezioni, e si deciderà chi sarà il presidente del Consiglio".
Voto, "serve un premio ragionevole"
I "mal di pancia" del Pd sulla
modifica della legge elettorale secondo Alfano sono "un modo indiretto di
tenersi il porcellum".
Per noi, spiega, "l'accordo è vicino ma Bersani e Vendola
non possono pensare che prendono il 35% e poi possono arrivare
al 55%. Bisogna avere un premio ragionevole. Per noi la sera
dello spoglio si deve sapere chi ha vinto e i cittadini devono
scegliersi il proprio deputato e senatore".