Il dibattito su Twitter

Formigoni-Di Pietro, scintille su Twitter

Accuse reciproche per i due politici sul social network. Il presidente della Lombardia: un avviso di garanzia non è una condanna

19 Mar 2012 - 18:53
 © LaPresse

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Sono giorni difficili per molti politici messi sotto la lente dalle indagini per corruzione che hanno visto coinvolte molte giunte regionali e comunali a il dibattito si infuoca anche sui social network. Su Twitter è esploso lo scontro tra Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, nell’occhio del ciclone già da qualche tempo, e Antonio Di Pietro.

Al governatore, che gli rinfacciava di aver approfittato dell’efficienza degli ospedali lombardi per farsi curare, l’ex magistrato ha risposto: “Presto o tardi giudicheranno gli elettori”, alludendo alla bufera tangenti che lambisce anche i livelli più alti delle amministrazioni locali, aggiungendo poco dopo: “ La Procura ha ipotizzato in Regione 'Un sistema Pdl-Lega nell’ambito di presunte vicende corruttive", accusa alla quale Formigoni ha risposto specificando che si tratta di indagini che coinvolgono solo il comune di Cassano D’Adda. L’ultima provocazione del presidente lombardo è arrivata, poi, in serata: “Se Di Pietro è onesto, e sottolineo se, tolga immediatamente l’appoggio alle amministrazioni di centrosinistra indagate per corruzione”. Mai parole furono più sgradite a Di Pietro che ha risposto stizzito: “La mia onestà è tutta nelle mie azioni e negli atti giudiziari. La tua è ancora da dimostrare. Noi non stiamo in giunte inquisite”. L’ultima battuta arriva, però, ancora una volta da Formigoni che scrive: “Ah sì? Giurate di non essere in giunte inquisite? Giurate e domani sarete sputtanati”. Staremo a vedere quali saranno le prossime reazioni, intanto si conferma ancora una volta che il dibattito politico si sviluppa, ormai, sempre più attraverso i social network.

Formigoni: Giunta non in discussione
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta con una nota la notizia dell'indagine sull'assessore della sua amministrazione Romano La Russa: "Confermo quanto già detto in diverse occasioni: l'avviso di garanzia non è una condanna". "Nessun atto della Giunta regionale è messo in discussione - aggiunge -. Ognuno è chiamato a rispondere dei suoi atti".

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