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E' legge il dl "svuota carceri"Sconti di pena e braccialetti elettronici

Il provvedimento mira a una riduzione controllata della popolazione carceraria con diversi provvedimenti, dal maggiore utilizzo del braccialetto elettronico a sconti di pena più ampi

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Diventa legge il dl "svuota carceri".

Il Senato, a due giorni dalla sua scadenza, ha infatti approvato, in seconda lettura, il decreto con 147 sì e 95 no. Il provvedimento prevede una riduzione controllata dei detenuti, grazie a una serie di misure come l'ampliamento dell'affidamento in prova, di sconti di pena per i detenuti più meritevoli e dell'utilizzo dei braccialetti elettronici.

Queste, in sintesi, le principali novità introdotte dalla nuova legge, avversata soprattutto dalla Lega che la definisce un "indulto mascherato".

Braccialetti elettronici -

Gli strumenti elettronici di controllo saranno la regola, non più l'eccezione. Attualmente, nel disporre i domiciliari, il giudice li prescrive solo se necessari; ora dovrà prescriverli sempre, a meno che (valutato il caso concreto) non ne escluda la necessità.

Piccolo spaccio -

L'attenuante di lieve entità nella detenzione e cessione illecita di stupefacenti diventa reato autonomo. Per il piccolo spaccio, insomma, niente più bilanciamento delle circostanze, con il rischio (com'è oggi) che l'equivalenza con le aggravanti come la recidiva porti a pene sproporzionate. Cade il divieto di disporre per più di due volte l'affidamento terapeutico al servizio sociale dei condannati tossico/alcool dipendenti. Ai minori tossicodipendenti accusati di piccolo spaccio sono applicabili le misure cautelari con invio in comunità. Si ripristina anche una differenza sostanziale tra droghe pesanti e leggere, "unificate", invece, nella legge Fini-Giovanardi.

Affidamento in prova -

Si spinge fino a 4 anni il limite di pena (anche residua) che consente l'affidamento in prova ai servizi sociali, ma su presupposti più gravosi (periodo di osservazione) rispetto all'ipotesi ordinaria che resta tarata sui 3 anni. Si rafforzano i poteri del giudice di sorveglianza.

Liberazione anticipata speciale -

In via temporanea (dal 1 gennaio 2010 al 24 dicembre 2015) sale da 45 a 75 giorni per ogni 6 mesi di reclusione la detrazione di pena concessa con la liberazione anticipata. L'ulteriore "sconto", che non vale in caso di affidamento in prova e detenzione domiciliare, si applica se l'interessato viene considerato "meritevole". Sono esclusi dal beneficio i condannati di mafia o di gravi delitti (omicidio, violenza sessuale, rapina aggravata, estorsione).

Detenzione domiciliare -

Acquista carattere permanente la disposizione che consente di scontare presso il domicilio la pena detentiva (anche se parte residua) non superiore a 18 mesi. Restano ferme, peraltro, le esclusioni già previste per i delitti gravi o per altre particolari circostanze (ad esempio, la possibilità di fuga o la tutela della persona offesa).

Espulsione detenuti stranieri -

Si amplia il campo dell'espulsione come misura alternativa al carcere. Non solo vi rientra (com'è oggi) lo straniero che debba scontare 2 anni di pena, ma anche chi è condannato per un delitto previsto dal testo unico sull'immigrazione purché la pena non sia superiore nel massimo a 2 anni e chi è condannato per rapina o estorsione aggravate. Si delineano meglio i ruoli del direttore del carcere, questore e magistrato di sorveglianza, e si velocizza già dall'ingresso in carcere la procedura di identificazione per rendere effettiva l'esecuzione dell'espulsione.

Garante dei detenuti -

Al ministero della Giustizia si istituisce il Garante dei diritti dei detenuti: 3 componenti che restano in carica 5 anni non prorogabili. Compito del Garante è vigilare sul rispetto dei diritti umani nelle carceri e nei Cie. Può accedere in qualunque struttura, chiedere informazioni e documenti, formulare specifiche raccomandazioni all'amministrazione penitenziaria. Ogni anno il Garante trasmette alle Camere una relazione sulla sua attività.

Reclami e diritti -

Aumentano le possibilità di presentare reclami e di essere ascoltati.