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Berlusconi: "Il Pd al governo è dannoso ma Beppe Grillo sarebbe peggio"

Il leader di Fi: "Il Movimento 5 Stelle è più una setta che un partito"

silvio berlusconi studio aperto
ansa

Per Silvio Berlusconi, il Pd al governo è dannoso per il Paese, ma ancora più pericolosa è la presenza nel panorama politico italiano di Beppe Grillo. "Io lo considero sempre un pericolo per il nostro Paese avere al governo il Pd che deriva dal Pci, ma avere Grillo nel panorama della politica italiana è un pericolo maggiore", ha detto infatti il leader di Fi sottolineando come il suo partito sia l'unica alternativa valida in vista delle Europee.

"Grillo mi fa paura, suo partito una setta" - "A me Grillo fa molta paura e da studioso della storia in questi giorni l'ho paragonato a tanti personaggi tipo Robespierre che promettevano un grande cambiamento la Gerusalemme in terra e poi hanno distrutto tutto e non c'è mai stato nessun accenno alla democrazia", ha aggiunto durante un'intervista a Studio Aperto. "Il suo partito - ha sottolineato - sarebbe meglio chiamarlo setta dove chi non la pensa come lui viene espulso".

"Europee, se si vota Pd regalo sarà Schulz" - "Siamo in campagna elettorale e non vedo alternative a Forza Italia, oltretutto votando per il Pd avremmo come regalo signor Schulz come capo dell'Unione", ha affermato Berlusconi. E ancora: "Se noi riusciremo a portare un numero importante di rappresentanti, questi potranno influire sulle decisioni che il Ppe prende dentro il parlamento europeo".

"Renzi condiscendente con Merkel, io unico a oppormi" - Il leader di Fi ha poi ricordato che "Monti, Letta e in ultimo Renzi sono andati in in Europa e dalla signora Merkel senza portare a casa nulla". "Io - ha ribadito - sono stato l'unico presidente del Consiglio italiano che ha messo limiti alle richieste della signora Merkel proprio perché ero l'unico che aveva esperienza economica essendo stato per 30 anni nella trincea del lavoro. Io ho detto no a tutte le cose insensate".

"Nostra proposta è detassare nuove assunzioni" - Berlusconi ha quindi esposto il suo programma per rilanciare l'economia: "Sviluppo e crescita vengono se c'è un grande cambiamento. La nostra proposta è invece di mettere nuove tasse, detassare le assunzioni in modo da rendere molto più facile per le aziende fare nuovo assunzioni. Un cosa voglio dire: no si scappa mai dalla ricetta fondamentale del pensiero liberale e liberista".