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Ecobonus, i paletti della rottamazione, del prezzo e dei tempi

Per Tesla e le auto elettriche top niente bonus

La Smart fortwo EQ sì, la Jaguar i-Pace no.

La Nissan Leaf sì, la Audi Q7 e-tron no. La Renault Zoe sì ma scordatevi le Tesla. Se i nuovi parametri sullʼecobonus per lʼacquisto di auto saranno confermati in Parlamento, come da maxi-emendamento dellʼaltra sera, i paletti per beneficiare del bonus sono tanti. Primo fra tutti: bisogna rottamare una vecchia auto, altrimenti il bonus scema.

Andiamo con ordine, perché la chiarezza è necessaria in un provvedimento che è stato ritoccato da tante “manine” più o meno esperte del settore. A godere del massimo bonus di 6.000 euro saranno le auto con emissioni di CO2 che vanno da zero a 20 g/km, ma se non si rottama unʼauto vecchia il bonus scende a 4.000 euro. Se invece si acquista unʼauto le cui emissioni di CO2 si attestano fra i 21 e i 70 g/km, allora lʼincentivo è di 2.500 euro in caso di rottamazione e 1.500 senza. Insomma, alla fine la montagna ha partorito un topolino!

Attenzione però, cʼè un altro paletto: il costo dellʼauto da comprare non deve superare i 54.900 euro (Iva inclusa), quindi le migliori auto elettriche in circolazione, oggi firmate da Audi, BMW, Tesla e Jaguar non beneficiano di alcun bonus allʼacquisto. Una sicura pecca che penalizza il mercato delle flotte aziendali. A conti fatti la Smart fortwo EQ risulta lʼauto elettrica più conveniente con lʼecobonus, perché scende da 24.197 a 18.197 euro. Però ha solo due posti e per molte famiglie sarà da scartare. Ci sono poi bonus allʼacquisto anche per i ciclomotori elettrici o ibridi, fino al 30 % del valore e tetto massimo di 3.000 euro, rottamando un veicolo di pari cilindrata.

Passiamo al “malus”, ovvero la supertassa da pagare a chi compra unʼauto non ecologica, e qui sono dolori, perché tra le vetture penalizzate non si sono soltanto supercar ma anche auto normalissime come la Fiat 500L Cross. Lʼecotassa è salata e si divide in 4 soglie: 1.100 euro per i veicoli che emettono da 161 a 175 g/km di CO2; 1.600 euro per la fascia 176-200 g/km di CO2; 2.000 euro da 201 a 250 g/km e infine 2.500 euro per le auto oltre i 250 g/km. Per il Codaconsè una vera e propria stangata a danno degli automobilisti, che colpisce non solo le auto di lusso, ma una vasta platea di vetture anche di uso comune, compresi piccoli furgoni usati dai lavoratori”.

Lʼultimo paletto riguarda la tempistica: lʼecotassa (il malus) entrerà in vigore dal primo marzo, mentre lʼincentivo (bonus) scatta dal 31 marzo. Al netto delle esigenze di ciascun soggetto che deve comprare, cʼè il rischio che il mercato auto italiano viva tre mesi di crollo delle vendite. Tutti aspetteranno infatti gli incentivi prima di cambiare macchina! “La nuova tassa ricorda il superbollo ‒ affermano allʼunisono Anfia, Federauto e Unraenon ha effetti sulla riduzione dellʼinquinamento, crea un ammanco nel bilancio dello Stato e avrà impatti negativi sullʼoccupazione del Paese”.