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Erdogan: "Conosciamo l'Olanda dal massacro di Srebrenica"

Ankara attacca: "Il loro carattere è marcio". Il premier dellʼAja: "Toni isterici e falsificazioni della storia". Berlino minaccia di vietare lʼingresso ai politici turchi

Cresce ulteriormente la tensione tra Ankara e l'Aja dopo che l'Olanda nei giorni scorsi ha impedito a due ministri turchi di tenere comizi a favore del referendum costituzionale.

"Conosciamo l'Olanda e gli olandesi dal massacro di Srebrenica", ha attaccato Recep Tayyip Erdogan. Il presidente ha quindi ribadito di ritenere il Paese "responsabile della peggiore strage dalla Seconda guerra mondiale. Sappiamo che carattere marcio hanno".

Erdogan ha voluto infatti collegare il Paese con l'evento in cui morirono 8mila bosniaci, l'11 luglio 1995, durante la guerra dei Balcani. Fu infatti il battaglione olandese di caschi blu dell'Onu, 22 anni fa, a non impedire l'uccisione di 8mila musulmani da parte delle forze serbo-bosniache nella città di Srebrenica.

Olanda: "Tono isterico, Erdogan falsifica la storia" - "Il suo tono sta diventando sempre più isterico", è la replica del primo ministro olandese Mark Rutte. "Erdogan è molesto e inaccettabile" e le accuse all'Olanda sul massacro di Srebrenica nel 1995 sono "falsificazioni della storia". E, dopo aver annunciato di aver invitato l'omologo turco Binali Yildirim a una cena dopo le elezioni del 15 marzo, ha chiesto agli olandesi di non "scendere al livello" di Erdogan.

Berlino minaccia di vietare l'ingresso ai politici turchi - Dopo gli ultimi attacchi di Ankara alla Germania, anche Berlino mette apertamente in gioco la possibilità di un divieto di ingresso nel Paese ai politici turchi. "Che il governo non abbia finora sfruttato tutte le sue possibilità legali non è una legittimazione per il futuro", ha detto il ministro alla Cancelleria Peter Altmeier ai quotidiani del gruppo Funke. "Un divieto di ingresso sarebbe l'ultimo mezzo e ce lo riserviamo", ha aggiunto Altmeier, uno dei politici di fiducia di Angela Merkel.

Tra i Laender tedeschi intanto, il Saarland ha annunciato di voler deciso il divieto di manifestazioni elettorali di politici turchi. Domenica è invece attesa ad Amburgo la vicepresidente del partito di Erdogan, Nukhet Hotar, ma non è ancora chiaro se abbia in programma appuntamenti per il referendum.