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Testimoni di Geova al bando in Russia

La normativa in atto da giugno consente la registrazione di ogni conversazione telefonica e la fine di ogni attività religiosa fuori dai luoghi approvati.

I Testimoni di Geova sarebbero ufficialmente fuori legge in Russia.

Il Procuratore Generale della Federazione ha inviato all'organizzazione religiosa una lettera formale prescrivendone lo scioglimento sul territorio russo se "i fedeli non avessero cessato con le attività estremiste". La scadenza per porre fine a queste "pericolose" azioni era posto per il 23 settembre: da quel giorno i Testimoni di Geova non sanno quale sarà il loro futuro.

Prima dell'ultimatum lanciato dalla Federazione erano state approvate da Vladimir Putin delle nuove misure antiterroristiche il 24 giugno. Queste norme servirebbero a sopprimere le attività estremiste ma nella realtà limitano le libertà civili e religiose del singolo cittadino. Con queste leggi si impone alle compagnie telefoniche la registrazione delle conversazioni telefoniche e la consegna delle chiavi di decriptazione al FSB, il servizio di sicurezza federale russo, per i gestori dei servizi di messaggistica, come Facebook. Inoltre preghare, predicare e diffondere materiale religioso all'esterno dei luoghi approvati dal governo farebbe scattare multe fino a 15mila dollari e si potrebbe essere denunciati come estremisti.

La Commissione degli Stati Uniti per la Libertà Internazionale Religiosa denuncia come l'accusa di "persona estremista" può includere la pacifica divulgazione di un messaggio religioso e può avere come risultato l'imprigionamento dei membri appartenenti a gruppi non violenti mussulmani e dei Testimoni di Geova. Proprio quest'ultima comunità religiosa è ora al centro della repressione russa. Infatti ora temono forti ripercussioni per non aver cessato di predicare, azione che il governo russo cataloga come "attività estremista".

Un esempio delle preoccupazioni per le nuove leggi repressive è dato da Daria Denisova, manager finanziario e Testimone di Geova, che ha dichiarato: "Purtroppo quello che sta accadendo adesso in Russia ricorda molto quello di cui avevo letto nei libri di storia, qualcosa a cui non vorrei mai si ritornasse". La preoccupazione è molta ed è la stessa comunità a non capire il perché di queste leggi. Denisova, infatti, continua: "I testimoni di Geova non hanno mai partecipato né a conflitti armati, né a manifestazioni e proteste contro il governo".