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Usa, terza notte di proteste contro l'elezione di Donald Trump

Strade bloccate, tafferugli in Oregon, lunghe marce in cui il leit motiv è sempre lo stesso: "Not my president"

Terza notte consecutiva di proteste contro Donald Trump presidente negli Stati Uniti.

Marce e sit-in sono stati organizzati in varie città americane, da Miami a Filadelfia, da Columbus a New York, nei pressi della Trump Tower, dove abita il tycoon. In alcuni casi i manifestanti hanno bloccato temporaneamente alcune strade, mentre a Los Angeles la polizia ha arrestato 200 persone. Lo slogan è sempre lo stesso: "Not my president". Tafferugli a Portland: un ferito.

Marcia a Los Angeles, 200 arresti - Circa 200 persone sono state arrestate a Los Angeles, dove a marciare fino alla City Hall sono state 3000 persone, molte con bandiere americane o cartelli con la scritta "Not my president".

Maxi protesta a New York - Oltre 10mila persone hanno firmato una petizione per una maxi-protesta contro l'elezione di Donald Trump a presidente Usa, a New York, dove a migliaia sono scesi in piazza per una marcia tra Union Square e la Trump Tower, residenza del magnate. Lo riferiscono i media americani. "Unitevi a noi per le strade! Fermate Trump e la sua agenda bigotta", si legge nel messaggio postato dagli organizzatori su Facebook. La maxi protesta si snoderà da Union Square fino alla Trump Tower, residenza del magnate repubblicano mentre altri cortei sono stati organizzati in diverse città americane. Un altro corteo, già battezzato 'marcia da un milione di donne' è prevista a Washington il giorno dell'insediamento di Trump, il 20 gennaio, dopo le rivelazioni su suoi commenti sessisti contenute in un video.

Tafferugli a Portland: un ferito - Sale la tensione durante le proteste anti-Trump a Portland, nell'Oregon. La polizia ha usato lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la folla dopo che centinaia di manifestanti hanno marciato in città bloccando il traffico e sporcando i muri con i graffiti. Il corteo è iniziato in maniera pacifica, ma è presto degenerato in atti di violenza dopo che i dimostranti si sono uniti a un gruppo anarchico iniziando a danneggiare auto ed edifici. Durante i disordini, "alcuni oggetti in fiamme" sono stati lanciati contro i poliziotti che hanno risposto con i lacrimogeni e spari: un manifestante è rimasto ferito.