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Spia avvelenata, Tusk: probabile la responsabilità della Russia | Ue richiama ambasciatore a Mosca

May-Merkel-Macron: "Serve una risposta forte". I leader dellʼUe hanno sposato la posizione della Gran Bretagna

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I leader dell'Ue scelgono la linea dura attribuendo alla Russia la responsabilità sul caso Skripal, l'ex spia russa avvelenata a Londra.

Secondo il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, alle conclusioni del vertice Ue è stato aggiunto "che i capi di Stato e di governo concordano col governo britannico, come altamente probabile, che la Russia sia responsabile per l'attacco, e che non c'è altra spiegazione plausibile".

Regno Unito, Germania e Francia sono "d'accordo sull'importanza di mandare un messaggio europeo forte in risposta alle azioni della Russia". Lo ha affermato il governo di Londra dopo l'incontro a tre fra Theresa May, Angela Merkel ed Emmanuel Macron a margine del Consiglio Europeo di Bruxelles.

Al termine di due ore e mezzo di discussione, durante la cena a porte chiuse, l'inglese Theresa May ha avvertito che il primo attacco con armi chimiche sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale altro non è che parte di un "disegno dell'aggressione russa verso l'Europa ed i suoi vicini più prossimi". Una minaccia per gli anni a venire. A spalleggiarla, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui l'inquilina di Downing Street ha avuto un incontro a tre, a margine del vertice.

Altre espulsioni di diplomatici russi? - Secondo quanto riportato dal Financial Times almeno cinque Paesi - Francia, Polonia ed i tre Stati baltici - stanno valutando un'espulsione coordinata di diplomatici russi: una mossa su iniziativa dei governi nazionali, ma nell'ambito di un fronte unito. La presidente lituana Dalia Grybauskaite ha detto apertamente di essere propensa ad espellere i diplomatici di Mosca, ricalcando le orme del Regno Unito, che ne ha già cacciati 23. Lei, come del resto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, non si è congratulata con Putin per il suo quarto mandato, e come molti altri ha spinto per una linea dura verso il Cremlino.

A fianco di Londra anche i leader di Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia e Finlandia. Anche con loro May ha avuto un meeting ristretto. Posizioni più caute sono state espresse da Italia, Grecia e Bulgaria. Secondo una dichiarazione del Cremlino, Alexis Tsipras ha parlato al telefono con Putin, per congratularsi per la vittoria alle elezioni presidenziali, e parlare delle accuse britanniche contro Mosca. "Penso si debba esprimere solidarietà alla Gran Bretagna, ma allo stesso tempo occorra indagare. Bisogna essere molto responsabili sulla questione", ha raccomandato il premier greco.

Paolo Gentiloni non si è pronunciato ufficialmente sul tema, ha colto l'occasione di una pausa dei lavori del vertice per parlare in modo riservato con May, ma non è un mistero che avrebbe preferito un testo più sfumato, sulla falsa riga della dichiarazione dei ministri degli Esteri, lasciando la porta aperta ad altre eventualità. Il premier bulgaro aveva esortato a considerare la necessità di indagare, perché questi "fatti non sono mai come sembrano a prima vista".

Cipro è apparsa più disponibile, in cambio di conclusioni dure durezza sulla Turchia, per gli incidenti nel Mediterraneo orientale, come quello avvenuto con Saipem 12000, la nave noleggiata dall'Eni costretta a rinunciare alle attività, dopo essere stata bloccata dalla marina militare turca, per due settimane, a circa 50 km dall'area designata per le sue perforazioni, su licenza di Nicosia.

Ue richiama ambasciatore a Mosca per consultazioni - Il vertice Ue ha deciso di richiamare per consultazioni l'ambasciatore dell'Unione in Russia. Secondo le indicazioni raccolte l'ambasciatore dovrebbe restare lontano da Mosca per quattro settimane ma non si sa ancora a partire da quando.