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La tempesta Jonas gela gli Usa: 18 morti Pentagono mobilita la Guardia nazionale

Enormi disagi in 12 Stati. Sono 18 le persone morte in incidenti causati dal ghiaccio. Cancellati circa 10mila voli La bufera dallo spazio

La tempesta Jonas gela gli Usa: 18 morti Pentagono mobilita la Guardia nazionale - foto 1
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Washington e New York in ginocchio per l'emergenza maltempo.

Gli Stati Uniti orientali sono alla prese con la maxi bufera Jonas, ribattezzata la "tempesta-mostro". Dodici gli Stati coinvolti per un totale di 85 milioni di persone. Sono circa 10mila i voli cancellati. Sono 18 le persone morte, mentre i supermercati sono stati presi d'assalto per fare scorte. Il Pentagono ha mobilitato 2300 uomini della Guardia nazionale.

La tempesta Jonas gela gli Usa: 18 morti Pentagono mobilita la Guardia nazionale

Dodici i morti sulle strade a causa della neve, ghiaccio, forti venti e scarsa visibilità. Due persone sono invece morte per ipotermia, e altre quattro sono state colpite da un attacco di cuore dopo lo sforzo di spalare la neve. Il bilancio delle vittime confermate dalle autorità è di 3 in Virginia, 2 in Tennessee, 1 in Ohio, 6 in North Carolina, 1 nel Maryland, 2 in Kentucky e 3 nello Stato di New York. Tra i morti, un bambino di 4 anni, coinvolto in un incidente stradale con un veicolo di emergenza. Il bambino era in viaggio con la sua famiglia e altri bambini e erano stati salvati dopo che le loro auto erano rimaste bloccati su una interstatale in North Carolina. Un adolescente è morto in Ohio dopo essere stato colpito da una macchina da neve, mentre scattava delle foto.

Tempesta di neve ferma anche New York - Nelle ultime ore la situazione è andata peggiorando soprattutto a New York, dove Jonas è arrivata dopo aver sferzato le città più a sud, compresa Philadelphia. Le previsioni dicono che la situazione è in via di peggioramento, con la neve che potrebbe raggiungere anche i 60 centimetri di altezza.

Blocco totale traffico e linee ferroviarie - Per questo il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il sindaco della città, Bill de Blasio, hanno preso delle decisioni dratsiche: divieto assoluto di circolazione per auto private e mezzi pubblici, stop delle linee ferroviarie locali, chiusura dei tunnel e dei ponti di accesso a Manhattan, compreso il Brooklyn Bridge.

"State in casa e lontano dalle strade", è l'appello lanciato da de Blasio, che ha assicurato come al lavoro ci sono centinaia di uomini e di mezzi, tra spazzaneve e camion spargi-sale. Rivolto anche un invito a tutti gli esercizi commerciali rimasti aperti: mandate i dipendenti a casa. Così le strade della Grande Mela appaiono deserte, e tutti gli uffici sono chiusi. Suggestivo comunque il clima in luoghi come Times Square e il Central Park, dove sfidando il freddo e le forti raffiche di vento molti newyorchesi e turisti si godono lo spettacolo. Non è difficile incrociare anche ragazzi sugli sci di fondo. Il pericolo maggiore al momento viene soprattutto dal manto stradale gelato, visto che a piovere è un misto di nevischio e ghiaccio, il cosiddetto "blizzard". Ma grandi problemi sta creando anche la scarsa visibilità.

A Washington, dove tutto si è fermato già nel pomeriggio di venerdì, ci si avvia invece verso una nevicata record per la citta, con la neve che in alcune zone del vicino Maryland ha superato il metro di altezza. Da Capitol Hill alla Casa Bianca, tutti gli uffici federali sono chiusi. E il panorama in strada spettrale. Così come a Baltimora e Philadelphia, mentre si prepara ad affrontare l'emergenza anche Boston, la prossima città ad essere investita da Jonas.

Sei gli Stati più colpiti - District of Columbia, Maryland, Virginia, Pennsylvania, North Carolina e Tennessee hanno dichiarato lo stato di emergenza e il sindaco della capitale Washington, Muriel Bowser, ha avvertito che si tratta di una tormenta di "vita o di morte".


In Kentucky migliaia di automobilisti rimasti intrappolati per ore sull'autostrada. Mentre un gruppo di studenti è rimasto bloccato per ore sul pullman su cui viaggiava in Pennsylvania.