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In Canada i fossili più antichi della Terra: microrganismi di 3,8 miliardi anni

Si rafforza lʼipotesi secondo cui la vita si sia sviluppata nei fondali oceanici nei pressi di "camini" di acqua molto calda

In Canada i fossili più antichi della Terra: microrganismi di 3,8 miliardi anni - foto 1
-afp

Sono state scoperte in Canada le tracce più antiche di forme di vita sulla Terra, quando il nostro pianeta era "giovanissimo": sono microrganismi vissuti 3,8 miliardi di anni fa che vivevano vicino alle sorgenti idrotermali.

Le 'impronte' di questi antichissimi esseri viventi sono state riconosciute nelle rocce di Nuvvuagittuq.

I resti sono stati analizzati sotto la guida di Matthew Dodd, dell'University College di Londra e pubblicati su Nature.

Vita nei fondali oceanici - Le analisi hanno identificato strutture tubulari e filamenti molto simili a quelle che si possono trovare ancora oggi nei pressi delle sorgenti idrotermali oceaniche. La scoperta supporta quindi le ipotesi secondo cui la vita si sia sviluppata nei fondali oceanici nei pressi di "camini" di acqua molto calda simili a quelli esistenti ancora oggi e che alimentano comunità di esseri viventi "estremi".

Dell'esistenza di forme di vita cosi' antica se ne erano trovate tracce finora solo sotto forma di stromatoliti, vere e proprie rocce formate dai sedimenti prodotti da antichi batteri o microscopiche alghe, e non tutti gli scienziati concordavano sulla loro origine biologica.

"La scoperta - ha spiegato il geologo Carlo Doglioni, della Sapienza di Roma e presidente dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) - è stata fatta su alcuni dei campioni di roccia più antichi che si conoscano e la datazione dei resti potrebbe essere spostata ancora più indietro, fino a 4,2 miliardi di anni fa".

Gli stessi ambienti in cui si sarebbero sviluppati questi antichi organismi potrebbero essere esistiti anche su Marte, miliardi di anni fa, e potrebbero essere attivi ancora oggi anche negli oceani di Europa ed Encelado. "Anche per questo diventa interessante studiare le sorgenti idrotermali - ha spiegato il biologo Carlo Alberto Redi, dell'università di Pavia - e chissà che non si possano trovare molecole che abbiano avuto un ruolo chiave per la nascita della vita e che sia possibile oggi usare anche nella medicina".