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Francia, guida alpina rischia 5 anni di carcere per aver salvato una migrante incinta

Il volontario nel gruppo "Refuge solidarie" è accusato di "traffico illecito di esseri umani" per aver soccorso la donna che attraversava il confine con lʼItalia

Francia, guida alpina rischia 5 anni di carcere per aver salvato una migrante incinta - foto 1
lapresse

Con l'accusa di aver violato le leggi sull'immigrazione, Benoît Ducos, guida alpina francese è "colpevole" per aver soccorso una migrante incinta all'ottavo mese che tentava, insieme alla propria famiglia, di attraversare il confine tra Italia e Francia, nei pressi del passo di Monginevro a 1900 metri d'altezza.

La magistratura francese è decisa a non ammettere deroghe, neanche umanitarie e Ducos rischia fino a cinque anni di carcere.

La nuova rotta dei migranti tra la neve Non c'è solo la via di Ventimiglia per arrivare in Francia. Sono sempre più numerosi, infatti, i clandestini che cercano di scalare le montagne per oltrepassare il confine. Al giorno, infatti, vengono intercettati circa 20/30  persone che sfidano l'altitudine, il gelo e il freddo. "Impossibile trattenerli, il tema è di ordine pubblico", spiega al Giornale.it, Simone Bobbio, il portavoce del soccorso alpino piemontese, : "Noi soccorritori non abbiamo il potere di trattenerli. Possiamo solo cercare di convincerli a non andare, facendo presente i pericoli della scalata e spiegando loro che i francesi comunque li bloccheranno e li riporteranno in Italia. Diciamo che rischiano la vita per niente ma non ci vogliono ascoltare". La magistratura francese, infatti, a differenza di quella italiana è molto più severa nel contrastare l'immigrazione clandestina.

E' il caso di Benoît Ducos che non ha esitato neanche un secondo a mettere al primo posto il gesto etico e umanitario. La donna, nigeriana, stava cercando di attraversare il confine alpino insieme alla sua famgilia (il compagno, e due bambini di 2 e 3 anni). Durante il difficile passo del Monginevro la migrante, incinta di otto mesi, viene soccorsa e condotta alle porte di Briançon, diretti verso l'ospedale più vicino. L'odissea, però, non finisce qui: Ducos, infatti, viene bloccato da una pattuglia della gendarmerie che gli contesta il fatto di avere a bordo dei clandestini, privi di documenti. In quel momento, però, iniziano le doglie del parto e la guida supplica il poliziotto di consentirgli di raggiungere l'ospedale più vicino. Poche ore dopo la donna dà alla luce il bambino, testimoniando il ruolo fondamentale di Ducos.