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Ema, nuova sede sarà ad Amsterdam: Milano sconfitta dopo il sorteggio

La scelta arrivata con un sorteggio dopo che la terza votazione si era conclusa in parità. Sala, Maroni e Gentiloni: assurdo essere esclusi con un bussolotto

Ema, nuova sede sarà ad Amsterdam: Milano sconfitta dopo il sorteggio - foto 1
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La sorte ha sconfitto Milano e sarà Amsterdam la sede scelta dai 27 per la nuova sede dell'Agenzia del farmaco (Ema), che dovrà traslocare da Londra, sua attuale sede, a causa della Brexit.

La decisione è stata presa a Bruxelles dai ministri dei Ventisette, dopo tre turni di votazioni che si sono concluse con un sorteggio, perché le due città candidate finaliste, Amsterdam e Milano, erano arrivate a pari merito, 13 voti ciascuna.

La parità nel terzo turno di votazione è stato possibile dopo che il ventisettesimo Stato membro, la Slovacchia, ha deciso di non esprimere alcuna preferenza.

Sottosegretario Gozi: "Grande lavoro dal sistema-Paese" -  Subito dopo il voto, il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, che rappresentava l'Italia alla riunione dei Ventisette, ha rivendicato il grande lavoro svolto dal sistema-Paese per promuovere Milano e "la validità della candidatura", dimostrata dal fatto che "è sempre prima in tutti i turni di votazione". Ma, ha osservato Gozi, il risultato finale "lascia l'amaro in bocca per quel sorteggio, che è come perdere una finale di calcio col lancio della monetina".

Il primo turno di votazione - Al primo turno (quando ogni Paese doveva dare sei voti: tre al favorito, due alla seconda scelta e uno alla terza), Milano e Amsterdam avevano avuto rispettivamente 25 e 20 voti, e 20 anche Copenaghen, il terzo candidato passato al secondo turno. Bratislava si era fermata a 15 voti, 13 erano andati a Barcellona, 12 a Stoccolma, 10 a Porto e Atene, sette a Varsavia e Budapest, cinque a Helsinki e Buxelles, quattro a Vienna, tre a Sofia, Bonn e Lilla.

Il secondo e il terzo turno di votazione e il sorteggio - Al secondo turno (con un solo voto a disposizione per ogni Paese) i tre selezionati, Milano, Amsterdam e Copenaghen, avevano avuto rispettivamente 12, nove e cinque voti. Gli slovacchi, offesissimi per la sconfitta di Bratislava al primo turno, non hanno più votato, determinando così la situazione di parità del terzo turno (13 a 13) fra Milano e Amsterdam, che ha portato al sorteggio.

Sorteggio anche per l'Abe - La stessa situazione si è ripetuta poco dopo anche per l'altra agenzia Ue da ricollocare dopo la Brexit, l'Autorità bancaria europea, dove il sorteggio ha favorito Parigi su Dublino.

Voto segreto, impossibile sapere chi ha appoggiato l'Italia e chi no - Quanto a sapere chi abbia votato che cosa, e quali Paesi abbiano sostenuto Milano, Gozi ha ricordato che "il voto era segreto, e non ho la possibilità di dire chi avrebbe potuto votarci e non lo ha fatto". Comunque, ha continuato il sottosegretario, "ci sono Paesi che hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno all'Italia: la Grecia, Malta, Romania e Cipro, e li ringrazio. Altri Paesi ci hanno chiesto di mantenere il riserbo, e io mantengo l'impegno".

Sala e Maroni d'accordo: "Assurdo essere esclusi con un sorteggio" - Concorde la reazione della politica italiana che ha mal digerito la "bocciatura" al sorteggio. "Veramente un po' assurdo essere esclusi perché si pesca da un bussolotto. Tutto regolare, ma non normale", ha sintetizzato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "La monetina - ha rincarato il governatore lombardo Roberto Maroni - è triste, è il paradigma di un'Europa che non sa decidere". "Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Una beffa!", ha twittato il premier Paolo Gentiloni. "Un'imponderabile e beffarda variabile", l'ha definita il ministro degli Esteri Angelino Alfano.