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Brennero, l'Austria: "Controllo migranti sui treni o faremo recinto"

Dispiegati 250 agenti, nel piano anche un limite di 30 km/h in autostrada. Renzi: "Chiuderlo è contro le leggi Ue". E Vienna inasprisce la legge sul diritto dʼasilo

Se l'Italia non permetterà alla polizia austriaca di salire sui treni già su territorio italiano per effettuare controlli sul flusso dei migranti, Vienna costruirà un recinto alla frontiera.

Lo conferma il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, spiegando che al Brennero saranno in servizio 250 agenti. Il premier Renzi: "L'ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole Ue, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro".

A passo d'uomo in autostrada - Le quattro corsie autostradali al Brennero saranno separate, due per i Tir, due per le auto, e sarà imposto il limite di velocità di 30 chilometri all'ora. Nell'area dove verranno svolti controlli personali e controlli a vista, si dovrà procedere a passo d'uomo.

Pronto a intervenire anche l'esercito - Secondo quanto ha annunciato Tomac, "in caso di necessità saranno inviati al Brennero anche soldati, ma la decisione spetterà al ministero della Difesa". I controlli prevedono anche una rete di 370 metri. "Si tratta di una normale rete e non di un filo spinato. Sarà allestita solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti", ha detto Tomac. La struttura portante sarà allestita prossimamente ma la rete vera e propria sarà "attaccata" solo in caso di bisogno.

Vienna: "Controlli anche sul territorio italiano" - Le autorità austriache chiedono poi di poter effettuare controlli sui treni e sulla strada già sul territorio italiano. "L'allestimento di una rete sul confine italo-austriaco al Brennero dipende dall'Italia", ha detto Tomac. "In vista dell'imminente incontro dei ministri Sobotka e Alfano a Roma, sono stati rinviati i lavori di allestimento", ha aggiunto.

Inasprita la legge sul diritto d'asilo - Intanto, con soli 4 voti contrari fra i socialdemocratici e il compatto sostegno dei popolari, il Parlamento austriaco ha approvato la legge che inasprisce il diritto d'asilo. Tra le misure spicca quella che prevede la dichiarazione di stato d'emergenza quando l'ordine pubblico e la difesa della sicurezza non possono essere più garantite a causa di un alto flusso di profughi. In questo caso a nessun migrante viene più permesso l'ingresso, le richieste di asilo possono essere rifiutate ai confini e i profughi rispediti in Paesi confinanti considerati sicuri.

Boschi: "Se Austria viola regole solleviamo caso in Ue" - "L'Italia è pronta a sollevare in sede europea il caso delle eventuali violazioni dei trattati da parte dell'Austria". Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, a "Otto e mezzo" su La7. "Se dovessero concretizzarsi, potremo sollevare - e lo faremo - in sede europea il tema della violazione degli accordi".

Il nostro Paese non consentirà a Vienna di fare controlli sugli immigrati già in territorio italiano, ha ribadito poi il ministro per le Riforme. "L'Austria sa benissimo che non può fare controlli sul territorio italiano e noi non accetteremo controlli sul nostro territorio. Credo pesino molto toni da campagna elettorale. Ci auguriamo che non vengano messe in pratica quelle misure".

Gentiloni: "No a iniziative unilaterali" - Riguardo al "recinto" al Brennero, invece, ha parlato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: "Niente decisioni unilaterali, confidiamo che l'Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi. Quello del Brennero non è un problema soltanto bilaterale. L'Austria e l'Italia sono membri di una comunità e questa comunità si chiama Unione Europea. L'Ue ha delle regole che vanno rispettate: la chiusura di confini all'interno dello spazio Schengen non può essere decisa da singoli Stati".

Poi ha aggiunto: "Attualmente non esiste nessun fattore esterno che giustificherebbe la chiusura del Brennero: sebbene i flussi migratori attraverso il Mediterraneo verso l'Italia siano intensi, non sono diversi da quelli del 2014 e del 2015. Siamo ancora lungi da un'invasione".

Boldrini: "E' la resa dell'Ue" - "Non è la strada giusta, perché divide. E' la resa dell'Unione europea, vuol dire alzare bandiera bianca e mi auguro che le autorità austriache ci ripensino". E' il commento della presidente della Camera, Laura Boldrini, all'ipotesi di chiudere il Brennero. "E' una situazione molto preoccupante - ha aggiunto - e quella dell'Austria la scelta più sbagliata".