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Ragazzi bloccati nella grotta in Thailandia, muore uno dei soccorritori | Falliti i tentativi di trivellare un cunicolo

Eʼ lotta contro il tempo per salvare il gruppo: lʼossigeno nella cavità è sceso al 15%. Gli ingegneri di SpaceX vogliono realizzare un tunnel mobile in nylon ventilato per permettere l'uscita

Ragazzi bloccati nella grotta in Thailandia, muore uno dei soccorritori | Falliti i tentativi di trivellare un cunicolo - foto 1
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Uno dei Navy Seals thailandesi impegnato nelle operazioni di soccorso dei 12 ragazzi nella grotta di Tham Luang è morto per mancanza di ossigeno.

L'uomo, di 38 anni, ha perso conoscenza sulla via del ritorno. Il livello di ossigeno nella grotta inoltre è sceso al 15%. "La situazione è peggiorata e potrebbe iniziare a piovere di nuovo. Bisogna fare in fretta", affermano i soccorritori. Falliti i tentativi di trivellare un cunicolo individuato a 200 metri dai ragazzi.

La speranza è ancora viva - A questo punto le uniche vie d'uscite restano le gallerie, in parte allagate, della grotte. In precedenza gli scavatori avevano esultato alla scoperta di un cunicolo circa un metro che conduce a circa 150-200 metri dal punto dove si trovano. Fino ad allora si riteneva che si trovassero ad almeno 800-1000 metri sotto la montagna. "Le possibilità di avvicinarsi sono parecchio alte", aveva detto Thanes Weerasiri, presidente degli ingegneri thailandesi.

"Ragazzi non sono in grado di immergersi" - Le operazioni di salvataggio sono per ora sospese. "Non sono ancora in grado di immergersi", ha detto il governatore della regione Chiang Rai. "Vogliamo meno rischi e il miglior piano possibile", ha aggiunto escludendo un imminente avvio delle operazioni, nonostante il pericolo di nuove piogge.

Ossigeno e sopravvivenza - I responsabili delle operazioni di soccorso non hanno specificato quanta autonomia di respirazione abbia il gruppo intrappolato. Il livello minimo di ossigeno per la sopravvivenza è del 19%, già se la percentuale scende sotto il 17% il nostro organismo ha problemi e le possibilità di sopravvivenza si azzerano se si va sotto il 10%. Si continua intanto a lavorare senza sosta nella posa di un tubo lungo, quasi cinque chilometri, che possa immettere ossigeno nella cavità dove sono prigionieri i giovani calciatori.

L'idea degli ingegneri di SpaceX e Boring Company - Intanto su Twitter Elon Musk, fondatore di Tesla e della società di esplorazione spaziale Space X, ha annunciato di aver inviato sul posto squadre di ingegneri al fine di realizzare un tunnel mobile in nylon ventilato per permettere l'uscita dei giovani calciatori. Il tutto senza bisogno di immersioni. The Boring Company è una società che si occupa di costruzioni, in particolare di tunnel, "ed è piuttosto brava a scavare delle buche", ha scritto Musk. "Stiamo parlando con il governo della Thailandia per vedere come possiamo essere d'aiuto", ha affermato un portavoce dell'azienda.

Cresce la preoccupazione - La morte del subacqueo solleva seri dubbi sulla sicurezza del tentativo di portare fuori i 12 ragazzi e l'allenatore di calcio attraverso i passaggi angusti della caverna profonda e coperta d'acqua in alcuni tratti del percorso lungo oltre 2 chilometri. Molti dei ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, non sanno nuotare e i subacquei stanno insegnando loro i rudimenti del diving. Ma i passaggi dove è necessario immergersi sono strettissimi e i ragazzi potrebbero dover nuotare soli al buio in acque fangose. Il comandante della marina thailandese, che coordina le operazioni, ha detto che i soccorritori potrebbero avere poca scelta considerato l'arrivo del monsone e il fatto che nelle grotte si stia riducendo l'ossigeno.

Ci vogliono 11 ore per andare e tornare nella grotta - Sono necessarie 11 ore per compiere il tragitto di andata e ritorno tra l'entrata della grotta Tham Luang e il punto dove i 12 giovani calciatori e il loro allenatore sono bloccati da ormai dodici giorni. Lo hanno rivelato alcuni soccorritori che hanno percorso avanti e indietro i quattro tortuosi chilometri di distanza, parte dei quali ancora sommersi. In particolare, mentre il primo tratto consente ormai di camminare con i piedi nell'acqua, l'ultimo chilometro abbondante tra la terza base intermedia - che funge da area di sosta e di rifornimento per i soccorsi - e i ragazzi, viene percorso in circa tre ore.

Si cerca un'entrata alternativa - E' improbabile che l'intero percorso venga liberato dall'acqua prima del weekend, quando sono previste nuove piogge. Anche per questo, all'esterno della grotta altre squadre di soccorritori continuano a perlustrare la giungla sulle pendici della montagna, nella speranza di individuare un'entrata alternativa dalla quale possano essere fatti uscire i ragazzi.