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Attentato a Barcellona, arrestato un terzo uomo: 13 vittime | L'Isis rivendica

Un furgone contro la folla sulla Rambla della città catalana. Sfuggito a un posto di blocco lʼuomo che guidava il mezzo. Tra i feriti anche tre italiani. Aveva tre anni la vittima più giovane. Tentato un attacco anche a Cambrils: terroristi uccisi

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Attentato terroristico a Barcellona, dove un furgone è piombato sulla folla lungo la Rambla, investendo i passanti e provocando 13 morti e oltre 100 feriti.

Dopo le due persone arrestate già giovedì in serata, un terzo uomo è stato catturato dalle forze dell'ordine. Tre italiani feriti. La vittima più giovane era una bambina di tre anni. L'Isis ha rivendicato l'attacco. Sventato dagli agenti un secondo attentato a Cambrils.

Sventato un attentato a Cambrils - Nella notte un'operazione delle forze speciali è scattata anche a Cambrils, città catalana a circa due ore d'auto da Barcellona. Si tratta di "un possibile nuovo attentato", ha twittato la polizia catalana raccomandando agli abitanti della zona di restare in casa e mettersi al sicuro. Quattro sospetti sarebbero stati uccisi. Secondo media locali, avrebbero tentato di replicare l'attentato di Barcellona, ma il furgone si sarebbe ribaltato.

Il furgone contro la folla sulla Rambla - Il conducente del van, che secondo le testimonianze ha guidato a tutta velocità e a zig-zag per colpire più persone, è entrato nella zona pedonale della Rambla all'altezza di Plaça de Catalunya e, dopo avere percorso circa 600 metri, ha terminato la sua corsa all'altezza del Liceu, il teatro dell'opera, schiantandosi su un chiosco non lontano dal mercato della Boqueria.

Poi è fuggito a piedi ed è partita la caccia all'uomo. A quel punto si è diffusa sui media la notizia secondo cui uno o più assalitori si erano barricati in un ristorante turco vicino la Rambla, il "Luna de Estambul", e si parlava di possibili ostaggi. Dopo qualche ora però la polizia ha smentito: "Non c'è nessuno barricato in un bar del centro di Barcellona".

Sfuggito a un posto di blocco il terrorista che guidava il furgone - Sembra che l'uomo che era alla guida del furgone sia riuscito a fuggire a un posto di blocco all'uscita della città, secondo quanto riferisce la stampa catalana. Un'auto ha infatti forzato il passaggio sulla Diagonal ferendo un agente e il conducente è poi scappato a piedi. Il ministro dell'Interno catalano Joaquim Form ritiene che potrebbe essere proprio il ricercato. Nell'auto è stato trovato il cadavere del proprietario, ucciso a coltellate.

Gli arresti - La polizia ha quindi confermato di avere compiuto tre arresti. Due sono stati effettuati a breve distanza dall'attacco: uno dei due uomini catturati è marocchino e che l'altro è nato a Melilla. Uno dei due è stato fermato ad Alcanar e l'altro a Ripoll. La terza persona è stata bloccata a Ripoll, in provincia di Girona, mentre il guidatore del furgone che ha travolto la folla sarebbe ancora in fuga.

Alcuni media hanno parlato di un assalitore ucciso: in serata le forze dell'ordine hanno fatto sapere di aver ucciso un automobilista che ha forzato un posto di blocco investendo due agenti, ma non pare che l'incidente sia legato all'attacco sulla Rambla. La polizia sta indagando anche su un possibile legame fra l'attentato sulla Rambla e l'esplosione che ha distrutto una casa a Alcanar, vicino a Tarragona.

Secondo El Pais, che cita fonti della Guardia Civil, l'uomo che ha affittato il furgone ha consegnato un permesso di soggiorno con il nome di Driss Oukabir, un ventenne di origine maghrebina in regola in Spagna, ma è poi emerso che il vero autore dell'attacco sarebbe il fratello 18enne Moussa che gli avrebbe rubato i documenti. Oltre al furgone della Rambla c'è anche un secondo van sul quale si concentra l'attenzione degli inquirenti: si tratta di un furgone ritrovato nella località di Vic, che si sospetta fosse stato preso in affitto per agevolare la fuga dei terroristi.

Le vittime: la più piccola una bimba di 3 anni - Tra le vittime dell'attentato sulla Rambla c'è anche una bambina di tre anni, la vittima più giovane. Un'altra bimba di sei anni sarebbe grave in ospedale. Tra i morti, tre sarebbero di nazionalità tedesca e uno belga. Le autorità catalane hanno detto che, tra morti e feriti, sono rimasti coinvolti cittadinidi 24 diverse nazionalità. Nessuna speranza per l'italiano coinvolto, il 35enne di Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli: si attende solo la conferma ufficiale della morte da parte della Farensina. Tre i feriti nostri connazionali, due dei quali già dimessi. Facebook, come avvenuto in passato per diversi attentati tra cui quello del 13 novembre 2015 a Parigi, ha attivato il "safety check".

È la seconda volta che la Spagna viene colpita dal terrorismo jihadista: la prima volta era stato a Madrid 13 anni fa, con gli attacchi simultanei a quattro treni dell'11 marzo del 2004, in cui morirono 192 persone. Il premier Mariano Rajoy ha commentato: "I terroristi non sconfiggeranno un popolo unito che ama la libertà dalla barbarie. Tutta la Spagna è con le vittime e le famiglie".

Condanna unanime da parte della comunità internazionale, con offerte di solidarietà e aiuto alla Spagna. "Non ci faremo mai intimidire da una tale barbarie", ha commentato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il presidente Usa Donald Trump ha twittato: "Gli Stati Uniti condannano l'attacco terroristico a Barcellona, in Spagna, e faranno tutto ciò che è necessario per aiutare. Siate forti e tenaci, vi amiamo". Dagli Stati Uniti ha parlato anche il segretario di Stato Rex Tillerson: "I terroristi di tutto il mondo devono sapere che l'America e i suoi alleati sono determinati a trovarli e portarli davanti alla giustizia".