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Berlino, caccia al tesoro nascosto dai nazisti in fondo al lago

Decine di lingotti dʼoro, rubati dalle SS in Polonia nel ʼ39, sarebbero stati occultati nelle acque dello Stolpsee, a nord della capitale tedesca. Un team di ricercatori e sub israeliani sta scandagliando il fondale alla ricerca di prove.

LaPresse

Diciotto bauli pieni d'oro potrebbero trovarsi a 15 metri di profondità, nascosti da un gerarca nazista in un lago del Brandeburgo. Un gruppo di sommozzatori israeliani, finanziato dal governo tedesco, ha iniziato a perlustrare i fondali dello Stolpsee, piccolo lago a nord di Berlino, nel tentativo di recuperare un vero e proprio tesoro.

L'oro, secondo la leggenda, sarebbe stato nascosto in acqua dai nazisti durante i giorni conclusivi della guerra, attraverso un'azione segreta denominata "Operazione Nibelunghi". I Nibelunghi, nella tradizione letteraria tedesca, sono una stirpe mitologica di nani specializzata nella fusione dei metalli e governata da un impavido re, Sigfrido. Gli abitanti della zona, situata 90 chilometri a nord della capitale tedesca, credono fermamente che l'oro sia nascosto in fondo al lago. Il prete locale, Erich Köhler, si è documentato per anni sulla leggenda, e non ha dubbi sulla sua veridicità: «Nella Germania Est non disponevamo delle tecnologie adeguate per effettuare la ricerca. Oggi, invece, possiamo finalmente scoprire il tesoro dei nazisti». I ricercatori israeliani, che hanno ritrovato traccia dell'Operazione Nibelunghi in alcune carte conservate nell'archivio federale di Koblenz, dispongono di un magnetometro, diversi tipi di sonar e strumenti di mappatura digitale. «Abbiamo con noi tutte le tecnologie più recenti sviluppate nel settore. Se c'è qualcosa là sotto, lo troveremo», ha spiegato il capo della spedizione, il giornalista Yoran Svoray. Ma il gruppo di specialisti potrebbe ritrovare anche qualcosa di diverso, sul fondale dello Stolpsee. Secondo alcuni testimoni, infatti, l'Operazione venne portata a termine nel 1945 da un gruppo di ebrei polacchi sotto la guida delle SS. I lavoratori forzati, dopo aver calato le casse in fondo al lago, vennero gettati in acqua e giustiziati, perché non rivelassero a nessuno la collocazione del tesoro segreto del Reich. Ironia tragica della sorte, i lingotti d'oro proverrebbero proprio dalla Polonia: i nazisti, infatti, li avrebbero rubati dal caveau della Banca nazionale, durante l'invasione del 1939. Ad appropriarsene sarebbe stato poi Hermann Göring, il numero due di Hitler. Sempre lui, secondo le ricostruzioni, avrebbe infine architettato l'intera operazione, nel tentativo di nascondere il maltolto e recuperarlo alla fine delle ostilità. Per Göring (e per la sua preziosissima eredità), però, fu fatale Norimberga. Accusato di «aver pianificato, iniziato e intrapreso guerre d'aggressione» e di aver commesso «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità», venne condannato a morte. Si tolse la vita in carcere, nell'ottobre del 1946, pochi giorni prima dell'esecuzione. Con sé, portò nell'aldilà un grande scrigno pieno di segreti. Tra di essi - forse - anche l'ubicazione del tesoro perduto del nazismo.