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Profezia Maya, 500 arresti in Cina

Sotto accusa la setta catastrofista nota come "Chiesa di Dio Onnipotente" Le autorità di Pechino allarmate dai forti aspetti politici della dottrina divulgata

Afp

Sono più di cinquecento in Cina le persone arrestate perché accusate di essere membri di una setta religiosa catastrofista. Gli arresti sono stati eseguiti in diverse province del Paese. Gli esponenti della setta hanno diffuso volantini, manifesti, sms e messaggi su internet nei quali si annuncia per il 21 dicembre la fine del mondo prevista dalla cosiddetta profezia dei Maya.

La setta millenarista coinvolta nell'operazione repressiva è quella nota come "Chiesa di Dio Onnipotente", un movimento comparso circa vent'anni fa e che crede in un secondo Gesù donna nato in Cina. Di recente avrebbe abbracciato anche la tesi dell'imminente apocalisse Maya del 21 dicembre.

Dei 500 arresti, 400 sono avvenuti nella provincia del Qinghai. Un centinaio sono stati invece, altre province e regioni. Oltre ai fermi, la polizia cinese ha anche sequestrato materiale di propaganda come dvd, libri, pubblicazioni varie.

Gli aderenti al movimento sono accusati di diffondere voci destabilizzanti e di praticare la violenza per “reclutare” fedeli, spesso tra locali comunità cristiane. Le autorità cinesi sarebbero state allarmate dai forti aspetti politici della Chiesa di Dio Onnipotente, che a quello che si sa inviterebbe i suoi adepti a colpire un “grande drago rosso” che viene identificato con il Partito comunista.