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Brasile, morto l'architetto Oscar Niemeyer

Aveva 104 anni, molte le sue opere in tutto il mondo. Sarà ricordato per la capitale brasiliana ma anche per il palazzo Mondadori a Segrate

Ap/Lapresse

E' morto a Rio de Janeiro a 104 anni l'architetto Oscar Niemeyer. Il decesso è avvenuto nell'ospedale samaritano dove era ricoverato. Niemeyer è conosciuto come il padre della nuova capitale del Brasile, inaugurata nel 1960. Numerose anche le opere realizzate in Italia tra cui la sede della Mondadori a Segrate.

Niemeyer era nato a Rio de Janeiro nel 1907. Nel 1928 si era sposato con Annita Baldo, figlia di emigranti di Padova. Nel 1934 si laurea ingegnere architetto e va a lavorare nello studio di Lucio Costa, futuro disegnatore del piano di Brasilia.

"Non volevo, al contrario della maggior parte dei colleghi, adattarmi a questa architettura commerciale che vediamo dappertutto - disse Niemeyer - Nonostante non avessi un soldo, ho preferito lavorare gratuitamente nello studio di Costa dove trovavo le risposte ai miei dubbi di giovane studente". E' di quegli anni il contatto con Le Corbusier che ha influenzato molto il suo stile basato sulle estreme possibilità del cemento armato.

Nel 1945 entra nel partito comunista brasiliano: passo al quale resterà fedele fino alla morte. Nel 1947 viaggia a New York per lavorare al Palazzo di Vetro dell'Onu. Ma è nel 1951 che l'originalità delle linee rotonde che contraddistinguono il suo stile si impone a livello mondiale. In quell'anno disegna a San Paolo il Parco Ibirapuera, con la sede della Biennale e la Oca, una struttura in cerchio derivata dalle capanne degli indios, e l'edificio Copan.

Cinque anni dopo vincerà con Lucio Costa il concorso per il piano pilota della nuova capitale, che sostituirà Rio de Janeiro con una città avveniristica spostata più a nord, al centro della savana brasiliana. Niemeyer vi realizza decine di edifici. I più famosi sono il Palazzo dell'Alvorada e quello del Planalto, sedi del presidente della repubblica, le cupole convessa e concava del Congresso, il palazzo di Itamaraty, sede del ministero degli esteri, e la cattedrale, ancora oggi considerata il capolavoro di Niemeyer: "Ho evitato le soluzioni delle vecchie cattedrali buie, che ricordano il peccato. Al contrario ho fatto scura la galleria di accesso alla navata, e questa l'ho voluta tutta illuminata, colorata, rivolta con le sue belle vetrate allo spazio infinito".

Nel 1964 soffre sulla sua pelle il golpe militare. "Durante la dittatura tutto è stato differente - ha ricordato -. Il mio studio è stato saccheggiato. I miei progetti poco a poco hanno incominciato ad essere rifiutati. Il posto di un architetto comunista è a Mosca, mi disse un giorno un ministro". E' di quegli anni la celebre frase di Fidel Castro: "Niemeyer ed io siamo gli ultimi comunisti rimasti a questo mondo". Nel 1967 va esule a Parigi. Dell'anno seguente è il suo più famoso progetto in Italia: la sede della Mondadori a Segrate. Torna in Brasile alla fine della dittatura e progetta il Memorial da America Latina a San Paolo, e il Museo di Arte Contemporanea a Niteroi, città dirimpettaia di Rio de Janeiro. Negli Stati Uniti vince nel 1988 il premio Pritzker, il Nobel dell'architettura.

Nel 1996, riceve il Leone d'Oro della Biennale di Venezia e nel 2000 disegna il progetto dell'auditorium di Ravello, inaugurato nei primi mesi del 2010. Nel 2005, è stato inaugurato dalla Tim l'auditorium del Parco Ibirapuera, a San Paolo, un progetto del 1954 rimasto per anni chiuso nel cassetto. Nel novembre del 2006 Niemeyer si è risposato all'età di 98 anni con la sua segretaria Vera Lucia Cabreira, più giovane di lui di 38 anni. Era contro il volere di Anna Maria, l'unica figlia, ma gli amici le hanno spiegato che il padre "si era innamorato". Ha lavorato fino all'ultimo nel suo studio panoramico davanti alla spiaggia di Copacabana.

"L'architettura è il mio hobby - diceva spesso Niemeyer - una delle mie allegrie: creare la forma nuova e creatrice che il cemento armato suggerisce, scoprirla, moltiplicarla, inserirla nella tecnica più d'avanguardia. Questo è per me inventare lo spettacolo dell'architettura".