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Cina, costretta ad aborto al settimo mese: foto shock scuote la rete

eng Jianmei sarebbe stata costretta a interrompere la gravidanza perché non era in grado di pagare i 40mila yuan (quasi 4.800 euro) necessari ad aggirare la politica di controllo delle nascite del "figlio unico"

Dal Web

Bufera tra gli internauti per le immagini shock pubblicate on line di un feto abortito da una donna probabilmente costretta a terminare la gravidanza a 7 mesi a causa della politica di pianificazione familiare imposta da Pechino. Feng Jianmei sarebbe stata costretta ad abortire il 2 giugno perché non era in grado di pagare i 40mila yuan (quasi 4.800 euro) necessari ad aggirare la politica di controllo delle nascite del "figlio unico".

Un parente della gestante, rimasto anonimo, ha confermato l'autenticità della fotografia in cui si vede Feng su un letto d'ospedale accanto al corpo imbrattato di sangue del bambino.

Nell'ambito della politica di controllo delle nascite imposta dal governo cinese, le famiglie che vivono in città di solito non possono avere più di un figlio, mentre quelle rurali ne possono avere due se la prima è femmina.