Decisione dell'Alta Corte del Kerala. La pubblica accusa: si aspetti l'esito della perizia balistica
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L'Alta Corte del Kerala ha deciso di non permettere, per ora, la partenza della petroliera Enrica Lexie, sulla quale erano imbarcati i due marò, in quanto le indagini sull'uccisione dei due pescatori sono ancora in corso. Secondo quanto stabilito dal giudice, la petizione presentata dall'armatore sarà deferita a un'altra sezione del tribunale che sta esaminando un ricorso presentato dai familiari di una delle due vittime.
La nave non può partire dunque, perché la pubblicaaccusa sostiene che la presenza dell'imbarcazione "è richiesta" almeno fino aquando non sarà noto l'esito della perizia balistica in corsoin un laboratorio della polizia scientifica a Trivandrum.
"I risultati si conosceranno solo tra 14 giorni - ha dettoil legale del governo del Kerala - e nell'ipotesi in cui risultasseche c'è stata una manipolazione delle armi, è necessariotornare a bordo della nave per indagare su eventualimanomissioni".
D'altro canto i legali dell'armatore, la società napoletanaFratelli D'Amato e l'indiana Dolphin Tanker, hanno fattopresente "che da oltre un mese 24 membri dell'equipaggio, tracui 19 indiani, sono abbandonati in alto mare". A questi siaggiungono anche i quattro marò del team anti-pirateria, purse non menzionati dal legale.
Dopo aver sentito le ragioni di entrambe le parti, il giudiceHarun ul Rasheed ha deciso di trasferire il caso a un'altrasezione del tribunale dove si esamina una petizione appena presentata dalle sorelle del pescatore Ajash Pink. Nel ricorso sichiede che la petroliera non venga rilasciata per permettereulteriori indagini sull'eventuale responsabilità del capitano.