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Riciclaggio, blitz in molti Paesi Ue. Coinvolte anche alcune società italiane

Inchiesta su una frode fiscale per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro

Ansa

Decine di perquisizioni sono scattate dall'Italia alla Spagna, dal Lussemburgo alla Polonia, fino alla Finlandia, a Dubai e a Monaco nell'ambito di un'indagine internazionale su una frode fiscale e un maxiriciclaggio per oltre 100 milioni di euro.

L'inchiesta viene coordinata dall'autorità giudiziaria olandese e coinvolge società di diversi Paesi europei.

L'intera e complessa inchiesta parte dall'Olanda dove è stata scoperta una società che ''vendeva'' false fatture ad aziende di tutta Europa, dodici solo in Italia, e in cambio intascava percentuali sui rimborsi fiscali e sulle somme evase dagli acquirenti.

Spettava poi agli imprenditori far risultare costi per acquisti e operazioni mai sostenute (a Palermo ad esempio l'armatore Pietro Barbaro avrebbe simulato la compravendita di 6 navi dalla Corea). Pagavano la società olandese che aveva fatto avere loro le finte fatture, poi spostavano le somme guadagnate in paradisi fiscali come Dubai, la Svizzera e Monaco. Successivamente i soldi ''rientravano'' in Italia come capitale costitutivo di nuove società.

Pare che il meccanismo complesso sia stato svelato agli inquirenti olandesi da uno dei due titolari della società che vendeva le false fatture dopo che il socio era fuggito all'estero con il denaro ottenuto dalla maxi frode.

L'inchiesta in Italia è stata condotta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito perquisizioni in Sicilia, Liguria, Toscana, Lombardia, nel Lazio, in Sardegna e in Emilia-Romagna. A livello internazionale l'indagine è stata coordinata da Eurojust.