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Siberia, una bimba di tre anni si perde nella taiga e sopravvive da sola per 11 giorni

A salvarla è stato il suo cagnolino, ritornato al villaggio per chiamare aiuto e guidare i soccorsi nel posto esatto in cui aveva lasciato la sua padroncina

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Si era persa nella taiga siberiana, dove è sopravvissuta per undici giorni cibandosi di bacche selvatiche e bevendo acqua di fiume, con l'unica compagnia del suo cagnolino prima di essere ritrovata dai soccorsi. E' la storia a lieto fine di Karina Chikitova, tre anni appena, che si era allontanata all'insaputa dei genitori per la sua avventura tra orsi e lupi.

Siberia, una bimba di tre anni si perde nella taiga e sopravvive da sola per 11 giorni

La vicenda viene raccontata dal Siberian Times. Mamma e papà, separatisi per qualche giorno, pensavano inizialmente che la piccola si trovasse con l'altro genitore. E solo dopo qualche giorno hanno realizzato che Karina se n'era andata per conto suo nella selvaggia natura della Siberia, la regione in cui la piccola vive con la sua famiglia.

Il lungo viaggio di papà Rodion
Papà Rodion il 27 luglio era partito per raggiungere il suo villaggio natio, molto lontano dal villaggio di residenza, e la mamma era convinta che Karina fosse con lui. Ma in realtà il padre non aveva inteso che la bambina l'avrebbe seguito nel suo lungo viaggio, ed è stato così che la bimba si è persa nella taiga insieme con il suo cagnolino, nella inospitale regione chiamata Sakha.

Sola nella natura selvaggia
Chi conosce questo territorio sa che le possibilità di sopravvivere per una bambina così piccola sono praticamente inesistenti: la temperatura di notte, anche nella bella stagione, scende fino a 6 gradi, ed è difficile trovare cibo, senza parlare degli animali feroci che popolano il territorio: lupi e orsi selvatici sono numerosissimi. Eppure la piccola si è salvata tenendosi stretto addosso il suo cagnolino, che l'ha riscaldata nelle fredde notti, e trovando cibo e acqua di fortuna.

La terribile scoperta
I genitori si sono resi conto di quello che era successo solo quattro giorni dopo la partenza del papà, quando la mamma si è finalmente messa in contatto telefonicamente con il marito per fare l'orribile scoperta: la figlia non era con lui. Sono subito scattate le ricerche, e nel frattempo, incredibile, il cucciolo di Karina è tornato a casa. Senza la sua padroncina, ha fatto ritorno al villaggio di Olom, nel distretto di Olyokminsky, dove vive la famiglia della bambina.

Il cagnolino-eroe
Afanisiy Nikolajev, portavoce del Sakha Republic Rescue Service, ricorda: "Abbiamo subito pensato che la piccola poteva essere sopravvissuta proprio grazie al calore della pelliccia del suo cane. Così abbiamo moltiplicato gli sforzi per trovarla".

D'altra parte, il fedele cagnolino non si è concesso neanche un momento di riposo: si è messo subito alla guida dei soccorsi fino a condurli nel luogo in cui si trovava ancora la piccola. Quando è tornata a casa, la sua famiglia aveva ormai perso le speranze di recuperarla. E invece, le uniche conseguenze della lunga permanenza nella taiga siberiana erano alcune punture di insetto e un po' di graffi.

La piccola si è ripresa velocemente ed è stata subito portata in ospedale. Ma sarà solo questione di tempo e tornerà a correre e giocare come prima: e ricorderà il suo viaggio nella taiga soltanto come una lontana avventura d'infanzia.