LO ANNUNCIA UN SUO ASSISTENTE

E' morto Mikhail Kalashnikov, il padre del fucile d'assalto più famoso

Aveva 94 anni. La sua arma usata dagli eserciti di tutto il mondo ma anche da terroristi, mafiosi e guerriglieri.

23 Dic 2013 - 18:29
 © Ap/Lapresse

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È morto Mikhail Kalashnikov, il padre dei celebri fucili d'assalto prodotti in Russia. A dare la notizia del decesso sono state le agenzie di stampa russe, che hanno citato il suo assistente. Kalashnikov, 94 anni, aveva smesso di lavorare un anno fa per problemi di salute, soprattutto cardiaci. Nel mondo sono stati prodotti 100 milioni di esemplari dell'arma che porta il suo nome.

Mikhail Timofeevich Kalashnikov nasce nel 1919, 17esimo di 19 figli di due contadini deportati in Siberia. Un ragazzo curioso che si avvicina alla meccanica lavorando per un deposito ferroviario. Nel 1938 entra nell'Armata Rossa, dove serve come comandante di carri armati durante la Seconda guerra mondiale. Ferito nel 1941 viene congedato: la leggenda vuole che cominci a creare il suo primo progetto proprio in ospedale. A soli 28 anni decide di partecipare a un concorso per inventare l’arma giusta: la completa nel 1947 (da cui il nome ufficiale del fucile AK-47), battendo i più quotati ingegneri sovietici.

La sua arma viene usata per la prima volta nel 1956, nella rivolta in Ungheria. È affidabile, in grado di sparare anche dopo essere stata nel fango e nella sabbia. Un fucile talmente efficace da diventare un simbolo e finire sulle bandiere di Mozambico, Timor Est e sugli stemmi di Hezbollah. Si ritiene che l'AK-47 sia responsabile di più morti di quelli causati dalla prima bomba atomica sganciata a Hiroshima il 6 agosto 1945. Eppure Kalashnikov non ha mai dimostrato alcun rimorso (almeno in via ufficiale): solo una volta disse che avrebbe preferito inventare un tagliaerba.

Quel fucile è stato un colpo di genio militare che avrebbe potuto fruttare miliardi al suo inventore: eppure quel fucile diventato leggendario non è mai stato brevettato. Dall'Urss Mikhail aveva avuto il massimo che un contadino come lui potesse desiderare, una casa dove viveva con moglie e i quattro figli diventata meta di pellegrinaggio dei nostalgici dell'Urss e dei fan dell'AK-47. Negli ultimi anni il nome della sua invenzione era diventato un marchio di succeso anche fuori dagli ambienti militari: come esempio basta ricordare quella Vodka Kalashnikov nata nel 2004, liquore contenuto in una bottiglia, inutile dirlo, a forma di fucile.

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