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Sistema fognario non a norma, lʼItalia rischia una multa dallʼUe nel 2017

Il problema riguarda quasi mille località da Nord a Sud, con rischi per lʼambiente e la salute umana

Sistema fognario non a norma, l'Italia rischia una multa dall'Ue nel 2017

Dal Nord al Sud Italia ci sono quasi mille località, comprese note mete turistiche e grandi città, dove gli impianti fognari non rispettano le norme europee, con rischi per l'ambiente e la salute umana. La situazione, da tempo sotto osservazione da parte della Commissione Ue, rischia di sfociare in un nuovo rinvio davanti alla Corte di giustizia europea e a multe nel 2017 per il mancato rispetto della direttiva del 1991 sulle acque reflue.

La situazione in Italia - La mappa delle località fuorilegge indica che quasi due terzi sono concentrate in quattro Regioni: Sicilia, Calabria, Campania e Lombardia. Ma il problema riguarda l'intero Paese, poiché l'unica Regione "esente" dalle procedure d'infrazione aperte dalla Commissione è il Molise. E non perché sia particolarmente virtuosa, ma perché scarica le sue acque reflue in Puglia e Abruzzo. Da Cefalù a Courmayeur, da Rapallo a Trieste, da Napoli a Roma e in parte Firenze, da Ancona a Pisa, le carenze registrate nel sistema di raccolta e trattamento delle acque di fogna, nonostante i ripetuti allarmi lanciati da Bruxelles, risultano ancora essere molto, troppo diffuse.

La prima sanzione - La prima procedura d'infrazione risale al 2004, riguarda 80 località e si è conclusa nel luglio del 2012 con una sentenza di condanna emessa dalla Corte europea. L'8 dicembre 2016 la Commissione ha deferito nuovamente l'Italia alla Corte accusandola di non aver rispettato la sentenza del 2012 e chiedendo l'applicazione di una doppia sanzione: una multa forfettaria di 62,6 milioni di euro alla quale va aggiunta una penalità di 347mila euro al giorno.

Le altre procedure d'infrazione - La seconda azione è datata 2009 e si è concentrata su 27 località. La sentenza di condanna della Corte risale al 2014 e ora i tempi sono maturi per un secondo deferimento con multa. La terza procedura d'infrazione riguarda ben 852 agglomerati urbani, di cui 175 in Sicilia, 130 in Calabria e 110 in Campania. Del marzo 2015 è invece l'ultimatum lanciato all'Italia per mettersi in regola e ora fonti di Bruxelles prevedono che nel 2017 arrivi il deferimento alla Corte di giustizia.

Preoccupano anche discariche e rifiuti - Intanto continua a salire il conto delle multe europee per le discariche fuorilegge e i rifiuti in Campania. Nel primo caso l'Italia ha sborsato, dalla condanna del dicembre 2014 a oggi, circa 140 milioni di euro riuscendo a dimezzare il numero degli impianti fuori norma. Dal luglio 2015, l'Italia sta pagando una multa da 120mila euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole, la quale sarà bloccata solo quando il Paese dimostrerà che il ciclo di gestioni dei rifiuti funziona al 100%.

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