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Milano libera le biciclette: arriva il bike sharing senza stalli

Come già avviene in diverse grandi città del mondo come Berlino e Shanghai, anche nel capoluogo lombardo sarà possibile utilizzare le biciclette in condivisione e lasciarle dove si preferisce

Milano libera le biciclette: arriva il bike sharing senza stalli

Nelle città italiane il servizio di bike sharing è presente da ormai qualche anno, ma non sempre ha avuto successo. Milano è sicuramente una delle città in cui i cittadini usano maggiormente le due ruote pubbliche grazie al servizio BikeMi, ma dal 5 luglio per i prossimi tre anni sarà in sperimentazione un nuovo servizio di biciclette in condivisione senza stalli. In pratica, il car sharing delle biciclette. Vai dove vuoi, parcheggia dove c'è posto.

Si tratta del "Bike sharing free floating", letteralmente il noleggio delle biciclette senza stalli, vale a dire senza l'obbligo di lasciarle nelle stazioni di raccolta, come è avvenuto finora con il bike sharing tradizionale. Con questo nuovo servizio sarà quindi possibile utilizzare la bicicletta e, una volta raggiunta la propria destinazione, lasciarla parcheggiata liberamente per strada, senza dover cercare una stazione di riconsegna nelle vicinanze. Senza alcun dubbio, una bella comodità.

Come funziona questo servizio? - Per utilizzare le biciclette senza stalli sarà sufficiente essere in possesso di uno smartphone e dell'applicazione per potersi registrare al servizio. Tramite l'app si potranno cercare le biciclette nelle vicinanze e, una volta trovata una libera, basterà scannerizzare il qr code per sbloccarla e per poter iniziare la propria pedalata. Giunti a destinazione, sarà possibile lasciare la bicicletta in un qualunque punto della città, senza la necessità di doverla riportare in un luogo deputato. Il pagamento e la segnalazione di eventuali guasti avverranno tutti tramite l'applicazione.

Milano ha dato l'ok al bike sharing free floating - L'amministrazione comunale di Milano il 16 giugno ha definito le caratteristiche che gli operatori interessati dovranno seguire e rispettare: il servizio dovrà essere assicurato tutti i giorni e 24 ore su 24 e tutte le biciclette dovranno essere munite di far anteriori e posteriori - che si attiveranno a ogni inizio del noleggio -, catarifrangenti sulle ruote, pedali antiscivolo, parafanghi, sistema gps integrato e cambio a tre rapporti. Il servizio non andrà a sostituire l'attuale servizio comunale BikeMi, che sin dal suo avvio ha registrato una costante crescita e diffusione tra i cittadini. 

Dove è già attivo questo servizio? - In Cina, dove l'utilizzo della bicicletta è, oltre che un aspetto culturale, anche un'azione intrapresa per provare a contrastare il crescente inquinamento dato dalle emissioni di automezzi e industrie. Il servizio di bike sharing free floating è stato già introdotto in alcune città tra cui Shenzen, Guangzhou e Chengdu dove l'azienda "Bluegogo" ha già installato 70mila biciclette. Soluzioni ibride - con bike sharing tradizionali affiancati a free floating - sono in via di sperimentazione a Colonia, in Germania.

Quali sono i benefici? - L'introduzione di una nuova modalità di bike sharing vuole invitare i cittadini a utilizzare sempre di più le due ruote per spostarsi da una parte all'altra della città, portando così a una diminuzione dei veicoli circolanti sulle strade e un beneficio per l'aria che ogni giorno respirano milioni di abitanti. Per incentivare i più pigri o i meno allenati a pedalare, il "bike sharing free floating" mette a disposizione anche dei veicoli a pedalata a batteria o con sistema "smart wheel", che offre all'utente la possibilità di attivare o disattivare il motore elettrico a suo piacimento. 

Una prova di civiltà - Il rischio che le biciclette lasciate per strada vengano rubate o semplicemente vandalizzate esiste, ma la scelta di attivare un servizio di questo genere a Milano è anche una prova di civiltà nei confronti dei cittadini, che per primi dovranno saperlo mantenere attivo e utilizzabile da tutti in qualunque momento.

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